Opere d’arte tra i filari, l’unicità de La Raia

di Andrea Guolo

Nel cuore del Gavi Docg, la tenuta della famiglia Rossi Cairo è un punto di riferimento per prodotto, installazioni artistiche e ospitalità

Siamo in Piemonte o in Liguria? La zona di Gavi può essere considerata un po’ l’uno e un po’ l’altra, non per niente ci troviamo in prossimità di Novi Ligure che si trova sì in provincia di Alessandria, ma prima della legge Rattazzi apparteneva effettivamente alla Liguria (il nome non tradisce). Sospesa tra le colline e il mare che si trova al di là del valico dei Giovi, Gavi sorprende per la dolcezza e l’armonia delle sue colline, e per la mineralità dei suoi vini da uve Cortese. Se avete intenzione di visitare il suo territorio, sappiate che comodissimo da raggiungere perché la distanza dall’uscita di Serravalle Scrivia (dove passa anche la ferrovia Milano-Genova) è davvero minima. E sappiate che c’è una tenuta che da sola merita il viaggio e si chiama La Raia.

La villa padronale vista dal lago

ACCOLTI DA COLORATE BALLE DI FIENO

Il sistema di accoglienza realizzato dalla famiglia Rossi Cairo, che nel 2002 ha acquisito questa proprietà da 180 ettari tutta coltivata con metodo biodinamico, è composto da una Locanda con camere, da un ristorante che ha conquistato la stella verde da parte di Michelin (con il menu firmato da Tommaso Arrigoni e con il resident chef Mirko Natali in cucina) da un antico borgo, il Borgo Merlassino, dove ci sono altri appartamenti e che si presta perfettamente agli eventi e alle cerimonie. Tutto è di altissimo livello, per una clientela formata sia da viaggiatori internazionali che scelgono La Raia per un soggiorno lungo il viaggio da Portofino a Milano sia da italiani che scoprono le bellezze di Gavi e il piacere, anche nelle giornate più fresche di primavera e autunno, di godersi il sole nuotando in una piscina riscaldata o di regalarsi qualche “coccola” nella Spa che si trova alla base della Locanda. E poi c’è la vera esperienza, che si può fare a piedi o in bicicletta: il giro della tenuta, dalla Locanda alla Cantina, per ammirare le opere d’arte e le installazioni presenti nei pressi delle abitazioni, della stalla, tra i filari. La prima installazione, una serie di balle di fieno colorate (Bales, opera di Michael Beutler), accoglie gli avventori proprio di fronte alla Locanda e fa capire loro che non sono finiti in un luogo come gli altri. Da qui, costeggiando la strada, si supera il ponte sul rio Gavolussu, si segue il corso del torrente e si sale verso la cantina tra vacche al pascolo, vigneti e laghetti, ammirando tutte le opere realizzate dagli artisti invitati in questi ultimi 12 anni. Il tutto è stato seguito da una Fondazione, la cui missione è lo sviluppo di attività artistiche, culturali, didattiche, scientifiche e di ricerca volte a promuovere la conoscenza specifica del territorio a livello nazionale e in particolare quello del Gavi. Tra le opere più interessanti compare, proprio di fronte al più grande dei laghetti, la piramide rovesciata denominata Palazzo delle Api, realizzata da Adrien Missika con la sovrapposizione di vari strati di pietra di Luserna, ai lati dei quali sono stati praticati più di 2000 fori di varie dimensioni, così da creare delle celle adatte a ospitare vari insetti impollinatori. Al termine di questo percorso, che dura circa un’ora comprendendo le varie pause e deviazioni alla scoperta delle opere, si arriva in cantina, e qui comincia il tasting alla scoperta delle diverse espressioni del Cortese di Gavi e degli altri vini prodotti in La Raia.

Palazzo delle Api, opera di Adrien Missika

COME SENTIRSI A CASA

Il legame tra La Raia e l’accoglienza è consolidato. “Abbiamo aperto la cantina agli ospiti nel 2014, ed è stata una scelta pionieristica da parte della proprietà”, racconta a italianwinetour Elena Passi, responsabile dell’accoglienza. Inizialmente le visite erano private e concentrate il sabato e la domenica, mentre oggi si possono prenotare tramite sito e si effettuano tutti i giorni. “L’idea è stata sempre quella di far sentire gli ospiti a casa. Le nostre visite e degustazioni tendono a non essere mai troppo tecniche, anche se all’occorrenza e su richiesta degli ospiti lo possono diventare; per La Raia, la degustazione deve essere un’esperienza. Mettiamo in evidenza la nostra storia, il percorso che ci ha portato alla biodinamica, qualche riferimento alle tecniche di coltivazione, la cantina e la degustazione, che può prevedere un light lunch, abbinando ai nostri vini i salumi e formaggi del territorio con l’aggiunta di lasagne vegetali e insalata di farro, oppure soltanto con i salumi e i formaggi”. La prima formula ha un costo di 50 euro a persona e rappresenta in sostanza un pranzo accompagnato da 4-5 calici di vino, la seconda costa 35 euro. I salumi sono deliziosi, in particolare la testa in cassetta di Gavi che è presidio Slow Food. Poi c’è il salame contadino, il formaggio Montebore (altro presidio Slow Food) e la toma classica. Gli slot quotidiani per le visite sono tre: due al mattino e uno al pomeriggio, prenotabili direttamente sul sito, per gruppi al massimo di 15 persone. A livello di esperienze, le più significative sono quelle che vengono organizzate in bici o e-bike con una guida del territorio, alla scoperta di Gavi e dintorni. Si aggiungono poi le cene-evento, in programma a luglio e inserite nel cartellone del festival Di Gavi in Gavi, organizzato dal Consorzio di Tutela. E concludiamo con l’arte, perché c’è una novità in arrivo ma questa volta non riguarda La Raia, bensì l’altra azienda che fa parte di Tenimenti Rossi Cairo ovvero Tenuta Cucco a Serralunga d’Alba, dove il 7 giugno ci sarà l’inaugurazione dell’opera Moodclock di Riccardo Previdi.

La piscina riscaldata di Locanda La Raia

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