La cantina della famiglia Tramet è al lavoro per recuperare l’antico insediamento presente nella proprietà e trasformarlo in chiave ospitality, realizzando un progetto “alla toscana” tra le colline del Prosecco patrimonio Unesco
Il progetto dovrebbe essere completato entro la fine del prossimo anno, lavori permettendo. Da un antico borgo, recuperato in chiave ospitality, nascerà tra le colline del Prosecco docg di Valdobbiadene, territorio patrimonio Unesco. Un vero e proprio resort in stile toscano, che rappresenterà il salto di qualità per una zona ad altissime potenzialità enoturistiche ma scarsamente dotata di strutture al livello della propria fama. Questo borgo si trova all’interno della proprietà di Cantina Fasol Menin.
UNA LOCATION PER EVENTI
La tenuta, 11 ettari in tutto compresa una quota all’interno della preziosa sottozona di Cartizze, si trova nel territorio comunale di Valdobbiadene. Fasol Menin nasce vent’anni fa, a fondarla furono Silvana Curto e Massimo De Nardo. Nel 2020 viene acquisita dalla famiglia Tramet, attiva nel comparto alimentare come broker per la grande distribuzione con la società Tramite Group. Il loro ingresso, nonostante la pandemia, ha dato una “scossa” ulteriore alle attività di accoglienza in azienda tra mostre d’arte, presentazioni di libri (recentemente lo stesso governatore Luca Zaia ha scelto Fasol Menin come location per la presentazione della sua opera “I pessimisti non fanno fortuna”, Marsilio editore) e altre situazioni pubbliche. Lo scorso anno, Fasol Menin ha accolto più di 100mila visitatori. “Rompiamo gli schemi, in controtendenza con il mood locale”, ha raccontato a Italianwinetour, durante la manifestazione Hospitality a Riva del Garda (dove Fasol Menin esponeva nell’area Winescape), il responsabile commerciale Alfredo Bianchin. “Ci piace organizzare il massimo numero possibile di eventi, di diverse tipologie”. Ed ecco gli aperitivi mondani, le cene e i picnic in vigna, i corsi di decorazione per le casse di vino che così diventano un oggetto da collezione. Le idee nuove emergono costantemente, frutto della forza dell’immaginazione data dall’età media del personale: il dipendente più “anziano” ha 36 anni. Ed è curioso che tanta gioventù sia operativa proprio qui, dove sorge la più antica borgata del territorio comunale della città del Prosecco. E dove il vecchio borgo presto avrà nuova vita. “Ricaveremo 15 camere, sarà il primo borgo ristrutturato a uso turistico”, precisa Bianchin. E Alessandro Tramet, che per conto della sua famiglia si occupa del progetto cantina insieme alla sorella Giulia Tramet, precisa: “Oggi nel borgo abbiamo realizzato un museo dell’artigianato locale, che rappresenta una delle cose da visitare in Fasol Menin. Porteremo avanti i lavori ma conserveremo il museo, perché abbiamo bisogno di raccontare la nostra storia e i valori etici del lavoro quotidiano”.
ALTA DISTRIBUZIONE
Fasol Menin è una delle poche eccezioni rispetto alla regola del territorio del Prosecco docg, dove la maggior parte delle cantine fa grandi quantitativi (allargandosi anche nella doc) acquistando le uve da conferitori perché le proprietà sono frammentate e la coltivazione diretta non basterebbe a soddisfare la domanda ingente di bollicine a base Glera. Il Prosecco della famiglia Tramet è totalmente prodotto da uve coltivate nei terreni di proprietà: trattandosi di soli 11 ettari, si tratta di una produzione limitata e che può essere destinata alla ristorazione di alta gamma e a locali notturni di fama internazionale. Il loro vino si trova in carta al Cipriani di New York, al Phi Beach di Porto Cervo, al Club Moritzino tra le piste da sci dell’Alta Badia. Una quota significativa viene venduta direttamente in azienda grazie agli eventi e alle visite, prenotabili online. Tra le ultime formule compare il tour con mezzo cingolato (280 euro per quattro persone, durata due ore) lungo il percorso della Grande Guerra, con tasting finale. Il programma degli eventi è costantemente aggiornato tramite il sito e i social network, oppure lo si riceve via mail iscrivendosi alla newsletter aziendale. Mezzi cingolati a parte, in azienda c’è un occhio di riguardo per il turismo sostenibile della bicicletta: la cantina è bike friendly e nel piazzale è disponibile una colonnina di ricarica (gratuita) per le e-bike. I visitatori sono per la maggior parte stranieri: arrivano dai Paesi di lingua tedesca, dal Belgio che rappresenta un mercato importante per Fasol Menin e anche dagli Stati Uniti, approcciati attraverso la partecipazione a una fiera effettuata all’interno della base militare di Aviano. Non c’è un ristorante interno, ma la struttura è attrezzata per accogliere società di catering.