Da Maso Caliari per provare i vini delle valli giudicarie

di Andrea Guolo

In azienda è entrata in pieno la seconda generazione, con Massimiliano e Christian che portano avanti la viticoltura impostata dal padre Luca (patito degli Orange) e con una formula accattivante di accoglienza

Christian Calari è fresco di diploma da enologo, conseguito a dicembre. Ha le carte in regola per affiancare il fratello Massimiliano, già attivo in azienda, completando così la seconda generazione di Maso Caliari, una bella realtà delle Valli Giudicarie in Trentino, fondata nel 1985 dal padre Luca. L’anno della svolta fu il 2001, quando Luca decise di dedicarsi in toto alla viticoltura e più in generale all’agricoltura, lasciando il suo lavoro di operaio, per poi investire anche nella cantina, nel 2017. Da conferitori, i Caliari sono diventati produttori con la propria etichetta, e solo una parte del raccolto è destinata tuttora alla più celebre cantina della provincia di Trento; tutto il resto esce come Maso Caliari.

CLIMA IDEALE PER ELEVATE ACIDITÀ

Siamo a Bleggio Superiore, tra Riva del Garda e Campiglio, a 650 metri, protesi verso le Dolomiti del Brenta, zona che un tempo non era vocata in quanto tendenzialmente troppo fredda per arrivare alla maturazione dell’uva. “Ma con il cambiamento climatico – ci dice Christian, che abbiamo incontrato in occasione di Hospitality a Riva del Garda – per noi va meglio, perché riusciamo a produrre vini interessanti e di piacevoli acidità. Anche nelle annate più calde e siccitose, ci difendiamo grazie alle importanti escursioni termiche notturne”. I vini distribuiti nel mercato sono sei: Lingera (con tappo a corona), Macri (blend di Muller Thurgau e Kerner), El Kerner (in purezza), Sonata (vendemmia tardiva), Pief (in anfora) e L’Insolito Kerner, così denominato perché è un bianco che “sogna di essere rosso”. Ed è in arrivo, a settembre, il primo Trentodoc, Chardonnay in purezza e quindi un Blanc de blancs.

Luca Caliari (al centro) con i figli Massimiliano e Christian

ANCHE SENZA PRENOTAZIONE

E l’accoglienza? Ottima e gestita personalmente dai fratelli Caliari. “Abbiamo una zona dedicata all’interno dell’azienda, per le degustazioni. E siamo parte di un’associazione, Deges (Diffusione Enogastronomica Giudicarie Esteriori), che promuove la gastronomia delle nostre valli: crediamo nel territorio e utilizziamo solo prodotti a km zero per le degustazioni, dai salumi ai formaggi, al pane impastato con le farine delle Valli Giudicarie”. Meglio prenotare, ma non è indispensabile: i Caliari accolgono anche la clientela di passaggio, offrendo loro degustazioni con un piccolo accompagnamento. Per chi prenota, il trattamento è più accurato: “Offriamo un percorso completo perché, con la prenotazione, abbiamo il tempo di acquistare i prodotti. Tutto è fresco da noi. Il costo è di 25 euro a persona con un tagliere a testa e l’assaggio di sei diversi vini”, rimarca Christian.

APPARTAMENTI PER PERNOTTARE

Per completare l’offerta, ecco l’agriturismo. Da Maso Caliari si può infatti pernottare e disporre di una cucina all’interno degli appartamenti. “Non siamo strutturati per fare ristorazione, ma ognuno può cucinare e disporre dei nostri vini e dei prodotti della nostra azienda agricola, che cambiano in base alla stagionalità. Abbiamo le mele, le ciliegie, le patate e, naturalmente, l’uva”, conclude.