Borgo dei Posseri, l’ex villaggio fantasma diventato meta enoturistica

di Andrea Guolo

In Trentino, la dimora che fu dei nobili Taddei oggi è sede di una cantina tutta al femminile. L’attività più affascinante è il percorso attrezzato (per il tasting) di tre ore tra i vigneti

Per chi sale dal Veneto, Borgo dei Posseri è una delle prime cantine che di incontrano lungo la strada dopo aver superato il confine geografico del Trentino. Siamo nel comune di Ala, laddove prima del 1914 si trovava il confine tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico. In quei tempi, il borgo di Pozzo Basso, ora Borgo dei Posseri, era ancora in auge e ospitava perfino una scuola. Poi, gradualmente, entrò in decadenza fino all’abbandono totale, risalente agli anni Settanta del secolo scorso.

Instagram, Borgo dei Posseri

QUATTRO DONNE A CAPO DELL’AZIENDA

Borgo dei Posseri fu riscoperto all’inizio degli anni Duemila, quando una famiglia di Trento fece ripartire l’attività in chiave vitivinicola. Nel 2008, i coniugi Massimo De Alessandri e Maria Marangoni lo acquistano più a titolo di investimento che di reale attività da seguire in prima persona, ma poi se ne innamorano e ne hanno fatto non solo un’ottima cantina, ma anche una località di accoglienza turistica fondata sul percorso attrezzato – in chiave tasting – tra i vigneti. Così l’ex villaggio fantasma è oggi diventato una delle mete enoturistiche di riferimento per la provincia di Trento, con le “donne di casa” che hanno tenuto la barra dritta quando, nell’estate del 2022, Massimo venne a mancare. “A quel punto ci siamo chieste: cosa facciamo? Le mie tre figlie Mariella, Margherita e Matilde hanno voluto portare avanti a tutti i costi i sogni del padre. Abbiamo rilevato la quota del nostro ex socio, che fino ad allora aveva amministrato l’azienda, e ci siamo lanciate sul progetto coinvolgendo anche i cognati”, racconta Maria Marangoni, che fin dall’inizio ha gestito un aspetto chiave di Borgo dei Posseri ovvero l’accoglienza. “Viviamo in un paradiso, in un territorio da salvaguardare con tutte le nostre forze perché questo territorio è la nostra forza”.

Il cestino per la merenda dell’enotour (Instagram, Borgo dei Posseri)

TASTING DI STAZIONE IN STAZIONE

Trentino significa sempre più Trentodoc, la bollicina metodo classico che è diventata famosa nel mondo grazie ai big del territorio (Ferrari in primis) offrendo anche ai piccoli produttori la possibilità di distinguersi, e Borgo dei Posseri è tra questi con tre differenti etichette: Tananai brut, rosè e dosaggio zero. Ci sono poi i vini rossi come i due Pinot nero Paradis e Paradis plus e infine i quattro vini bianchi Quaron (Müller Thurgau), Furiel (Sauvignon bianco), Arliz (Gewurztraminer) e la cuvée Malusel (50% Müller, 20% Chardonnay, 20% Sauvignon bianco, 10% Gewurztraminer). Al di là della qualità dei vini, il plus dell’offerta di Borgo dei Posseri si fonda proprio sull’esperienza enoturistica con la tenuta aperta al pubblico da marzo a ottobre-novembre, fin quando il bel tempo lo permette. In primavera e in autunno l’apertura è concentrata nei weekend, durante l’estate non c’è un giorno di sosta. “Per far conoscere il territorio e il nostro vino, abbiamo creato un percorso di degustazione tutto particolare e autogestito”, racconta Maria Marangoni. “I vini si degustano direttamente in vigna. Le persone si prenotano sul sito, pagano un ticket d’ingresso e vengono accolte in veranda, dove raccontiamo loro la storia del Borgo degustando calice di Trentodoc. Poi diamo loro un portacalice, un cestino con grissini, formaggio di Sabbionara e salame della Val Rendena e anche una mappa per orientarsi tra i vigneti dove si trovano le nostre stazioni di sosta”. Ogni stazione (quattro in tutto) è attrezzata con un piccolo gazebo, una barrique con il tavolino appoggiato sopra, una bottiglia a disposizione con tanto di portaghiaccio e un apribottiglie. Infine, ci sono tutte le indicazioni per il tasting. Il percorso totale è di 1,6 km per l’andata e altrettanti per il ritorno, il prezzo è di 35 euro a testa. “I bambini non pagano e in più offriamo loro la merenda con tanto di succo di frutta. Siamo molto attenti alle esigenze di celiaci e vegetariani, che hanno a disposizione delle alternative rispetto all’offerta base”. L’esperienza si può anche regalare tramite l’acquisto di una gift card.

Instagram, Borgo dei Posseri

QUATTRO CAMERE E NUOVI PROGETTI IN ARRIVO

Borgo dei Posseri è disponibile anche come location per eventi. “Questa parte di attività ha preso il via con il passaparola e adesso è fortemente richiesta, proprio perché il luogo è isolato e si può far festa senza disturbare nessuno, con ampio spazio a disposizione”, assicura la proprietaria. In caso di maltempo, la festa si sposta all’interno. E per chi intendesse fermarsi la notte, sono disponibili quattro camere all’interno della proprietà in una situazione dove si respira la vita contadina e si può rivivere la vita del borgo all’epoca degli antichi fasti, quando centinaia di persone vivevano nei poderi della proprietà che fu dimora estiva dei nobili Taddei, famiglia di origine fiorentina e costretta alla fuga a seguito di uno dei frequenti scontri tra guelfi e ghibellini. Il nome del borgo deriva dalla presenza di piccoli giacimenti di acqua che divennero dei pozzi (da cui Posseri, che nel dialetto locale significa pozzaio) da cui attingere l’acqua. Tra i progetti futuri, Maria Marangoni ne anticipa uno: “Abbiamo le ‘case di mezzo’, un corpo di casette che intendiamo ristrutturare per ricavarne tre appartamenti, mettendoli a disposizione dei nostri ospiti”.

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