Le tre C del Monferrato. Quattro giorni tra cantine, cascine e colline

di Andrea Guolo

Itinerario in bicicletta da Nizza a Nizza. Primo giorno: partenza da Bersano (ci si arriva anche in treno da Asti), poi Cascina Lana, Michele Chiarlo e rientro o pernottamento lungo la strada, all’Agriturismo Le Due Cascine con una spettacolare piscina vista colli

Abbiamo deciso di scoprire la bellezza dell’alto Monferrato, luogo a cui Italianwinetour ha già dedicato molte attenzioni, e lo abbiamo fatto in bicicletta, con calma, senza esagerare con i chilometri e approfondendo la conoscenza dei vini, delle persone, del paesaggio e della cultura del territorio. Il viaggio è fattibile per chiunque, senza grossa fatica, senza dover affrontare salite troppo impegnative. Basta un po’ di attenzione e di prudenza lungo la strada. Ecco la prima delle quattro tappe di un percorso ad anello, che può continuare o, volendo, si può anche chiudere in un solo giorno.

Da sinistra: Giambattista Marchetto, Andrea Guolo e l’export manager di Bersano, Francesco Davico

LA STORIA INIZIA DA BERSANO

Per il punto di partenza dell’itinerario non ci sono dubbi: Bersano Vini non è solo parte della storia del territorio di Nizza Monferrato, ma anche la più strategica delle soluzioni a livello logistico perché direttamente affacciata sulla stazione ferroviaria del paese. A riprova di questo, la locomotiva a vapore del 1898 custodita (dono dello Stato italiano) dall’azienda all’interno del suo Museo delle Contadinerie, una delle tre principali attrazioni da ammirare e visitare insieme al Museo delle Stampe e, naturalmente, alla cantina fondata nel 1907 da Arturo Bersano. “Bersano invecchia i vini per ringiovanire gli uomini”, recita la scritta sulla prima botte, la “numero uno”. L’esperienza enoturistica potrebbe prolungarsi per sei ore, ma viene concentrata dagli addetti all’incoming in un paio d’ore tra passaggi ai musei, in cantina e tasting. Oggi l’azienda, di proprietà della famiglia piemontese Massimelli, ha 230 ettari vitati in tutto il territorio del Basso Piemonte, dalle Langhe ad Acqui, ma è il Monferrato il cuore pulsante della sua attività. La cantina di Nizza si sviluppa in altezza, scelta fatta in passato per difendersi dalle piene del torrente Belbo, e custodisce botti grandi in attività dagli anni Sessanta. “Bersano è territorio, uomini, tradizione” afferma Federica Massimelli, ad della società. La sua proprietà comprende dieci cascine, con vari progetti in fase di studio per l’ospitalità.

I vini di Cascina Lana

TASTING IN CUCINA DA CASCINA LANA

La bici si può inforcare qui, da Bersano, al termine della degustazione. Essendo di fronte alla stazione ferroviaria, una buona (e sostenibile) soluzione per raggiungere Nizza Monferrato è proprio quella del treno, da Asti. In alternativa, potete lasciare l’auto nel parcheggio della stazione, che è pure gratuito, noleggiando le biciclette tradizionali (quelli bravi direbbero “muscolari”) o le e-bike attraverso il circuito Bikesquare, che su richiesta ve le consegnano direttamente in azienda. Da qui si parte lungo la provinciale del Turchino, una strada un po’ trafficata ma ricca di storia e di fascino, e dopo poco più di tre km in salita si raggiunge Cascina Lana, dove ad accoglierci troviamo Diego Marcellino, che con la moglie Giorgia Turco (enologa) gestisce l’azienda di proprietà di Nino Baldizzone, il quale è, per definizione di Diego, “principalmente adibito alla vigna”. Si tratta di una realtà relativamente piccola (24 ettari) e con una ridotta produzione di bottiglie, appena 75mila, perchè la maggior parte del vino continua a essere venduto come sfuso, ed è presa d’assalto dai “damigianisti”. Ciononostante, fanno 21 etichette differenti, dal Brachetto D’Acqui alla Freisa d’Asti, ma la Barbera è il core business con il 70% della produzione in tutte le sue declinazioni. L’enoturismo è in forte crescita, oggi si parla di 1.500 visite l’anno che potrebbero sembrare poca cosa, ma le gestisce soltanto Diego, anche perché in azienda ci lavorano appena in cinque! I pacchetti comprendono cinque calici e due piatti (20 euro a testa) o sei calici e tre piatti (30 a testa) e si svolgono in una sala che è sostanzialmente la cucina di casa, e questo rende l’esperienza da Cascina Lana qualcosa di realmente unico e familiare. E poi ci sono le “customizzazioni” dell’esperienza tasting, dal cortile esterno al filare fino al ciabot che viene concesso a chi lo chiede. Per scoprire i vini di Cascina Lana occorre andare in Monferrato, perché non fanno nessuna fiera a eccezione di quella piacentina dei produttori Fivi. “Tutto quel che risparmiamo, lo investiamo qui” ci dice Diego.

La cantina di Michele Chiarlo

ART PARK E CANTINA, BENVENUTI DA MICHELE CHIARLO

Il Monferrato offre scorci di paesaggio davvero suggestivi, quel che manca (per ora) sono le piste ciclabili. Così, per arrivare a Calamandrana evitando il percorso più trafficato, si sale verso Castel Boglione, quindi si devia per la provinciale 118 dove la presenza di automobili si fa quasi assenza. Qui, con la necessaria prudenza, possiamo anche utilizzare lo smartphone per girare qualche short video in corsa. Una lunga e godevole discesa ci porta al bivio di Calamandrana dove svoltiamo a sinistra e arriviamo alla nostra terza cantina. Il nome è importante: Michele Chiarlo è stato un visionario, per quanto riguarda i vini e per il concetto stesso di accoglienza in Monferrato. Leggenda vuole che sia stato lui a piazzare le prime panchine in zona, per accogliere i visitatori del territorio e delle cantine. Al di là della leggenda, davanti agli occhi di tutti c’è la realtà, come l’art park che Chiarlo ha creato a La Court, la tenuta del Nizza docg. E come lo sviluppo che ha avuto la sua azienda, nata nel 1956 proprio a Calamandrana, con la trasformazione delle uve più tipiche della zona (Moscato e Barbera) e poi cresciuta attraverso acquisizioni arrivando a 110 ettari di vigneti tra Langhe, Monferrato e Gavi. La cantina di Calamandrana è una sorta di museo e ospita mostre di artisti contemporanei, ma poi le attenzioni dei visitatori vanno alla prima annata di Barolo (1958), all’ampiezza del portafoglio aziendale, (Barbaresco, Nizza, Gavi, naturalmente il Moscato d’Asti che rappresenta con la Barbera la maggior parte della produzione aziendale e ha un mercato d’elezione negli Usa), alle splendide etichette disegnate da Giancarlo Ferraris, ai premi conquistati nella storia. Le visite in cantina sono prenotabili online e il costo varia dai 30 ai 50 euro in base alla formula. La visita all’Art Park La Court, invece, è gratuito.

ANALISI DEL PERCORSO

Qui finisce il nostro primo giorno di visita al territorio e decidiamo di pernottare in zona, all’agriturismo Le Due Cascine di San Marzano Oliveto, per un totale di 18 km percorsi con 258 metri di salita e 220 di discesa. Dai, possiamo dire che al nostro debutto in Monferrato ci siamo impegnati più a tavola che in sella alla bici… Volendo invece far ritorno alla stazione di Nizza, per chiudere il cerchio, fanno 24 km tondi. È davvero un gioco da ragazzi, ma domani si torna a pedalare.

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