Achille Scudieri: “I nostri progetti per Pantelleria”

di Andrea Guolo

L’esponente della famiglia proprietaria di Abraxas: “Ristruttureremo entro il 2026 gli otto dammusi già utilizzati per ospitare i wine lovers. E realizzeremo nuove piscine”. Le serate ad ammirare le stelle con la presenza di un esperto

Quello di Tenute Scudieri è un progetto di filiera agroalimentare di eccellenza che oggi può contare sui vini di Abraxas a Pantelleria e sulle carni di razza chianina e l’olio extravergine di oliva prodotti da Tenuta La Fratta a Sinalunga, in provincia di Siena. Si aggiunge poi la ristorazione, dove la famiglia Scudieri – a capo di un gruppo specializzato sull’automotive – è presente con il marchio Obicà, leader del comparto casual dining con prodotti iconici come la mozzarella di bufala campana dop. In queste proprietà, la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità è ben radicata e ci sono diversi nuovi progetti in cantiere, come ha raccontato in quest’intervista a Italianwinetour Achille Scudieri, nipote del fondatore del gruppo del quale porta lo stesso nome. “Gli investimenti – ha affermato – non si fermano mai. Anche quest’anno, in Tenuta La Fratta, abbiamo piantato dieci ettari di vigneti e tre ettari di oliveto. La nostra idea è sempre stata quella di creare una filiera di prodotti strategici italiani, partendo dal vino e dall’olio per arrivare all’ospitalità”.

Achille Scudieri (Photo credits: Massimo Scarabaggio)

Perché, partendo dall’automotive, avete deciso di diversificare nell’agroalimentare?

Viaggiando nel mondo, ci siamo resi conto di quanto i prodotti tipici italiani fossero mistificati. La nostra risposta è stata l’investimento in agricoltura, per rendere più corta possibile la filiera agroalimentare. La ristorazione è arrivata di conseguenza: oggi Obicà è presente in tutte le più importanti capitali mondiali.

Cosa farete a Pantelleria?

Nella nostra tenuta Abraxas ci sono otto dammusi, le abitazioni tipiche dell’isola, eredità della civiltà araba. Già oggi sono disponibili per chi intende soggiornare e pernottare a Pantelleria e ci stanno offrendo parecchie soddisfazioni perché, da aprile a ottobre, sono particolarmente richieste da chi visita Pantelleria. Nel 2026 intendiamo rinnovare i dammusi per offrire ai nostri ospiti delle strutture più comfortevoli e di livello più qualificato. Inoltre, aumenteremo le piscine perché a Pantelleria, com’è noto, ci sono poche spiagge e quindi è necessario offrire un’alternativa per il turismo estivo.

In cantina, che tipo di esperienze si possono fare?

Partiamo dall’aperitivo semplice per arrivare a una proposta gastronomica tipicamente pantesca. L’approccio è quello dell’isola da vivere senza pensieri e senza orologio. Una delle esperienze più suggestive è la cena sotto le stelle, con la presenza di un esperto che spiega agli ospiti tutte le costellazioni che pososno ammirare in una condizione davvero unica, perché a Pantelleria non esiste inquinamento atmosferico e il panorama notturno è a dir poco incredibile. Cerchiamo quindi di far provare ai nostri wine lovers quelle emozioni che è difficile provare in altre parti d’Italia.

Con il nuovo codice della strada, come cambia l’approccio enoturistico?

Bisogna adattarsi a questa nuova realtà, lavorando anche sui vini per ottenere un grado alcolemico più basso, che può aiutare a unire l’esperienza enoturistica con la guida in condizioni di sicurezza. Fermo restando che poi spetta alle singole compagnie il “sacrificio”, a turno, di uno di loro, evitando di bere per permettere a tutti gli altri di godersi la giornata in cantina. E poi, converrà limitarsi ad aprire una bottiglia per magari portarsi la seconda a casa, da degustare all’interno delle mura domestiche.

Cosa proponete invece a La Fratta?

La tenuta è a dir poco impegnativa, avendo un’estensione di 600 ettari lineari. È un posto unico: primo allevamento di Chianina con regio decreto, un borgo con chiese affrescate, le antiche scuole, una villa padronale che ha ospitato i regnanti d’Europa ed era tappa fissa dei Grand Tour del passato… A La Fratta è stato anche girato il Pinocchio di Garrone, ricostruendo uno spaccato della vita antica che caratterizzava la tenuta. Attualmente disponiamo di 25 camere per gli ospiti, immerse nella natura con tutti i comfort. C’è un ristorante che si occupa esclusivamente di cerimonie ed eventi e c’è La Toraia, il luogo aperto agli ospiti per provare le nostre carni a metro zero e la cucina identitaria della Valdichiana.

Dopo il vino, l’olio e la carne, quale altro prodotto vi piacerebbe aggiungere alla collezione di Tenute Scudieri?

Intanto pensiamo a consolidare questi mondi per poterli esprimere al massimo livello. Poi ci piacerebbe inserire qualche prodotto propedeutico al format di ristorazione Obicà, per il quale prevediamo una grande espansione internazionale. Già oggi siamo presenti in Uk, Usa, Francia, Turchia, Giappone e Portogallo. Cercheremo quindi un prodotto che si inserisce bene all’interno dei menù dei nostri ristoranti, e lo seguiremo esattamente come abbiamo seguito il vino e la carne.