A Montepulciano arrivano Le Pievi

di Andrea Guolo

Il prossimo anno va in commercio la nuova denominazione Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”. E intanto decolla l’enoturismo

Il 2025 sarà l’anno del debutto per le dodici unità geografiche aggiuntive a Montepulciano. La denominazione toscana, prima in Italia ad aver conquistato la Docg nell’ormai lontano 1980, ha infatti suddiviso il proprio territorio – per il lancio di questa sorta di linea premium del suo Nobile – recuperando un antico legame: quello del tempo in cui il territorio veniva suddiviso in pievi. E così, dal prossimo anno, saranno in distribuzione i vini con la dicitura Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”, in aggiunta alle esistenti (e che certamente non scompariranno) Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva.

La presentazione ufficiale è avvenuta nel corso di una conferenza stampa a Milano, dove il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ha spiegato come questa novità nasca: “Dalla volontà di riaffermare e codificare una realtà odierna alle sue antiche radici storiche; radici che hanno caratterizzato il territorio poliziano fino all’epoca moderna e che trovano eco nei documenti del catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo che suddividevano il territorio in sottozone distinte e definite con un toponimo”.

L’uvaggio del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” sarà composto da Sangiovese (minimo 85%) e dalle varietà autoctone complementari ammesse dal Consorzio (Canaiolo Nero; Ciliegiolo, Mammolo, Colorino), con uve prodotte esclusivamente dal produttore. La prima vendemmia è stata la 2021, ed essendo i tempi di affinamento previsti di 36 mesi, la prima annata messa in commercio sarà appunto nel 2025.

Montepulciano è anche tra le mete più scelte per le vacanze in vendemmia. Un turismo, quello del vino a Montepulciano, che ogni anno anima il borgo con milioni di turisti. In media Montepulciano e la Valdichiana Senese registrano circa 2 milioni di presenze turistiche all’anno. È numericamente importante, quindi, l’utenza degli esercizi che effettuano somministrazione di cibi e bevande con gli ospiti che scelgono le strutture ricettive e amano muoversi sul territorio per gustare le proposte eno-gastronomiche; agli ospiti della destinazione si aggiungono poi gli abitanti del territorio circostante che scelgono i ristoranti di Montepulciano.

La Fortezza di Montepulciano che diventa la sede del Consorzio e la meta degli enoturisti con l’Enoliteca consortile. L’Antica Fortezza di Montepulciano, dove hanno sede gli uffici del Consorzio e l’Enoliteca consortile, è il simbolo della città, situata nella parte più alta di Montepulciano, ed è il frutto di un importante intervento di restauro che ha visto impegnati il Comune, gli stessi produttori di Nobile ed un partner straniero, la Kennesaw University della Georgia (USA), che nell’edificio ha insediato il suo primo campus all’estero. La Fortezza dopo il restauro è diventata un punto di riferimento grazie alla possibilità di degustare il Vino Nobile in un ambiente favoloso. La nuova Enoliteca consortile si affaccia sul chiostro della Fortezza ed occupa uno spazio, su un unico piano, di circa 300 metri quadrati, che comprende il banco di accoglienza, la sala per le degustazioni ed i locali di servizio. I locali danno accesso su un magnifico giardino interno, con vista panoramica sul Tempio di San Biagio e sulla Val di Chiana e la Val d’Orcia, impreziosito dalla presenza di alcuni alberi di particolare pregio. Ma ciò che caratterizza maggiormente il locale è il pavimento di cristallo che consente di ammirare i ritrovamenti archeologici situati del sottosuolo.

Le cantine anche hanno a loro volta investito tantissimo in ricettività potenziando l’offerta enoturistica grazie a spazi degustazione, ristoranti interni alle aziende, wine shop e tanta promozione sui canali turistici.

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