Degustazione alla scoperta del cortese, dalla bolla al grande bianco da affinamento capace di sostenere un invecchiamento che valorizza il millesimo.
Fine dining e ospitalità di alto livello, ma anche attività all’aria aperta, aperitivi vista vigneto e soprattutto vino. Siamo a Villa Sparina, l’azienda della famiglia Moccagatta nel cuore del Gavi Docg, in località Monterotondo. La villa, di origini settecentesche, viene acquisita nei primi anni Settanta da Mario e Bruna Moccagatta e inizia così un nuovo capitolo che la riporta pian piano allo splendore. Oggi è guidata dai figli Stefano, Tiziana e Massimo, che dal 2004 avviano un graduale lavoro di restauro e ampliamento dell’edificio e delle pertinenze, con gusto e attenzione all’integrazione estetica con il paesaggio.
Si parte dal resort l’Ostelliere, 4 stelle superior con 33 stanze, zona wellness, palestra e una piscina in mezzo al verde, mentre il vecchio fienile, interamente rinnovato, ospita il ristorante La Gallina. Qui lo chef Thomas Papa propone una cucina “modernamente antica”, che valorizza i sapori del territorio con verdure dall’orto biologico della villa, prodotti stagionali e materie prime selezionate da produttori locali e liguri. Per una sosta informale c’è il Bar dell’Orto, dove godersi un aperitivo all’aperto tra le erbe officinali con vista vigneti, mentre il giardino che separa il resort dal ristorante è un vero e proprio salotto a cielo aperto in cui sedersi per un momento di relax.
AZIENDA DI PERSONALITÀ
Le proprietà di Villa Sparina si estendono per 100 ettari, di cui 70 vitati per una produzione che va dalle bollicine ai bianchi del Gavi Docg, dal Monferrato Bianco al Chiaretto Rosé Doc, fino alla Barbera del Monferrato Doc e Superiore Docg. A spiccare è soprattutto il vitigno cortese, che emerge in tutta la sua versatilità spumantizzato con metodo classico, ma anche in versione ferma da gustare giovane, fino alle etichette cru che si prestano al lungo affinamento.
Particolare attenzione è stata riservata al design delle bottiglie, che si fanno notare grazie a una forma unica, dalle linee morbide e regolari, ideata ad hoc dal designer Giacomo Bersanetti e ispirata da un antico vaso rinvenuto durante gli scavi di ristrutturazione della villa. Per i vini bianchi è stata inoltre scelta una tonalità di vetro particolare, che vira verso l’aranciato rendendoli ancora più riconoscibili.
Va detto che il termine “personalità” a Villa Sparina è di casa e si concretizza in una ricerca estetica che arriva fino al vino, passando per lo stile di arredamento degli interni e degli esterni, fatto di oggetti disegnati su misura, mobili e specchi vintage e di design, quadri, sculture e decorazioni accostate con un estro e un’eleganza al di fuori delle convenzioni.
Nel piano interrato sotto alla villa, le antiche cantine settecentesche sono state restaurate e ampliate con uno scavo che ha permesso di ricavare un nuovo spazio, esteticamente coerente con quello preesistente, utilizzato sia per l’affinamento dei vini che per gli eventi. I vecchi locali della cantina, in parte occupati dalle botti, ospitano anche una piccola zona di stagionatura dei salumi di produzione propria.
I lavori di restauro hanno fatto riaffiorare a poco a poco indizi che testimoniano la storia di una realtà produttiva importante, in cui probabilmente secoli addietro confluiva gran parte del vino della zona. E tra i progetti della famiglia Moccagatta c’è anche quello di ricostruire il passato di Villa Sparina di cui molto è andato dimenticato tra i passaggi di proprietà precedenti.
DEGUSTAZIONE
Un viaggio tra i calici alla scoperta delle potenzialità del vitigno cortese, dall’espressione metodo classico blanc de blanc al Gavi Docg, degustato anche nell’etichetta cru Monterotondo, nelle annate 2020, 2014 e 2007. Un vino che proviene dalla selezione dei migliori grappoli dalle vigne storiche di proprietà.
Per finire, i toni scuri e speziati della barbera affinata in barrique con il Rivalta, Barbera del Monferrato Superiore Docg.
Spumante Brut Metodo Classico Blanc de Blancs 2016
Uvaggio: cortese in prevalenza
Vinificazione: prima fermentazione di 3 settimane in vasche di acciaio inox a temperatura controllata di 18° C.
Affinamento: seconda fermentazione in bottiglia sui lieviti per almeno 36 mesi
Un calice dorato dalla bolla paffuta, che sale in catene continue verso la superficie. Al naso libera aromi di buccia d’arancia candita, miele e fiori secchi. In bocca avvolge il palato con freschezza intensa e con una bollicina pastosa, che bilancia il sorso diffondendo sapidità e sensazioni agrumate e persistenti sul finale.
Gavi Docg 2020
Uvaggio: 100% cortese
Vinificazione: fermentazione di 3 settimane in acciaio inox a temperatura controllata di 18° C
Giallo paglierino intenso nel calice, al naso rivela un bouquet delicato, di pesca gialla croccante ed erbe officinali. Al palato è morbido, bilanciato da una buona freschezza, con ritorni di frutto polposo e una chiusura dai ricordi citrini e floreali.
Monterotondo, Gavi Docg 2018 a confronto con le annate 2014 e 2007
Uvaggio: 100% cortese selezionato da vigneti di circa 40 anni di età
Vinificazione: fermentazione di 3 settimane in acciaio inox a una temperatura di 19-20° C
Affinamento: dopo 6 mesi in botte grande le masse vengono assemblate e il vino affina per altri 18 mesi in cantina
Nel calice è di colore giallo dorato e di bella consistenza. Al naso regala aromi di miele d’acacia e cera d’api, che si aprono a poco a poco verso una pesca nettarina matura e polposa e note di pepe bianco. In bocca è morbido e coerente con il profilo olfattivo, con un frutto carnoso, animato dall’acidità e da una piacevole sapidità. Il finale si amplia in una sensazione calda, dai ricordi agrumati e di erbe officinali.
Il confronto con annate più vecchie mette in evidenza le potenzialità di invecchiamento di questo vino, che nell’annata 2014 mantiene al naso aromi floreali di fresia e sambuco, una frutto che ricorda la mela golden ancora croccante. In bocca la freschezza bilancia una morbidezza sinuosa e conduce un gusto che richiama la mela e le erbe officinali chiudendo in un finale caldo e citrino.
Ma a sorprendere è soprattutto l’annata 2007. Qui l’invecchiamento ha fatto sviluppare al vino sentori di idrocarburi che accolgono subito l’olfatto, assieme a note speziate di zafferano e cedro candito. In bocca una freschezza ancora tesa equilibra un sorso di grande morbidezza, riportando sul finale sfumature di cedro e bergamotto. In una parola, classe.
Rivalta, Barbera del Monferrato Superiore Docg
Uvaggio: 100% barbera
Vinificazione: fermentazione di 2 settimane in acciaio inox
Affinamento: 14 mesi in barrique di secondo e terzo passaggio e poi riposo in bottiglia
Rosso rubino intenso nel calice, con un aroma di piccoli frutti, mora, lampone, uva spina nera, dalle note speziate di pepe e cacao. In bocca una freschezza tagliente gioca con la morbidezza e con un calore intenso, che si dilata in sensazioni di frutto succoso, smorzate da una grip tannica decisa. Il finale richiami toni balsamici e mentolati.