Il sogno del ceco Miroslav Lekes ha portato ad una realtà di cui 23 ettari vitati in seno a un’azienda condotta con filosofia olistica. Degustazione di 6 referenze rappresentative.
di Giambattista Marchetto ed Elena Morganti
“Réva è molto più di un’azienda vitivinicola, è un organismo agricolo. Un ‘essere vivente’ costituito da un insieme di organi interdipendenti e in relazione tra loro, pensati per dar vita a una realtà rurale poliedrica e polifunzionale a economia circolare e filosofia olistica”. Si presenta così la realtà piemontese che può contare su 35 ettari di proprietà, di cui 23 vitati a conduzione biologica, su sei diversi terroir tra le Langhe del Barolo e l’Alta Langa.
Il primo nucleo di Réva nasce nel 2011 a Monforte d’Alba grazie agli investimenti di Miroslav Lekes, imprenditore ceco, collezionista e grande appassionato di vini. Il suo sogno è quello di creare una cantina in cui vinificare il miglior vino possibile seguendo una libertà espressiva e produttiva inedita per il territorio delle Langhe. Un vino capace di raccogliere la tradizione di queste colline “senza pregiudizi, preconcetti o direzioni preordinate: un vino profondamente libero”.
CRU D’ECCELLENZA E VIGNETI MULTIVARIETALI
In località San Sebastiano a Monforte d’Alba, attorno alla sede aziendale che comprende anche un Wine Resort e il Ristorante Fre (una stella Michelin) – si estendono poco più di 3 ettari di vigneto. Un terreno franco-limoso-argilloso che accoglie tutte le varietà coltivate da Réva: i vigneti storici di barbera e nebbiolo – che hanno subìto una profonda ricostruzione – sono ora affiancati da nuovi impianti di barbera, sauvignon e dolcetto.
A Serralunga d’Alba Réva coltiva un ettaro di proprietà all’interno della Menzione Lazzarito di grande vocazione. I suoli, caratterizzati dalle arenarie di Diano, donano al barolo colore, struttura e trama tannica, tanto che sono dedicate alla Riserva.
A Novello, nella menzione Ravera, Réva coltiva 3 ettari e mezzo di vigneti di cui un ettaro e mezzo a nebbiolo. È un’area “magica” per il barolo, che grazie a terreni ricchi di argilla e calcare acquista una struttura nobile, robusta ma elegante.
Forse una delle vigne più famose al mondo, Cannubi è il cru per eccellenza in Barolo. Microclima e terreni portano a vini armonici, che si distinguono per una tannicità elegante. Qui Réva vinifica le sue uve di Cannubi in un Barolo che esce sul mercato dopo tre anni di affinamento.
Circa 3.500 mq di vigneto a Grinzane Cavour portano uve vinificate separatamente e poi assemblate per il Barolo Docg.
Infine con 25 ettari di cui 15 di vigneto e 9 di boschi, gli appezzamenti di Roddino sono l’ultimo investimento di Réva. Una zona franca nel cuore dell’Alta Langa, nella quale sono stati impiantati quattro diversi biotipi di nebbiolo (Rosé, Lampia, Michet e Picotener) e poi barbera, sauvignon blanc, pinot nero e dolcetto.
DEGUSTAZIONE
Grey, Langhe Bianco Doc 2018
Uvaggio: 70% sauvignon gris, 30% sauvignon blanc da vendemmia manuale.
Vinificazione: lavorazione separata delle diverse varietà. Sosta delle uve in celle frigorifere per 72 ore a 0° C, prima pressatura soffice e contatto con le bucce di circa 8 ore, poi seconda pressatura e decantazione naturale.
Segue fermentazione in acciaio.
Affinamento: dopo l’assemblaggio delle varietà, maturazione in botte grande di rovere per 1 anno.
Di un giallo paglierino tenue con riflessi verdolini, al naso il Grey regala aromi di pesca gialla matura e sensazioni agrumate, erbe officinali e note di pietra focaia. Il palato è animato da una freschezza vivace e da sensazioni di frutto croccante, che bilanciano le morbidezze, assieme a una sapidità invitante. Il finale è persistente e richiama la pietra focaia.
Dolcetto d’Alba Doc 2019
Uvaggio: 100% dolcetto.
Vinificazione: fermentazione spontanea a contatto con le bucce in vasche d’acciaio per 10-15 giorni.
Affinamento: 6 mesi in vasche d’acciaio e imbottigliamento nel mese di marzo.
Un calice rosso porpora vivo con sfumature violacee. Al naso gli aromi sono giovani e vinosi con sensazioni dolci di amarena e di viola mammola, per un palato vivace e sapido, di bella beva. La freschezza accompagna tutto il sorso assieme a una trama tannica che solletica il palato, per chiudere con note di erbe amare.
Nebbiolo d’Alba Doc 2019
Uvaggio: 100% nebbiolo.
Vinificazione: fermentazione spontanea a contatto con le bucce in vasche d’acciaio per 17 giorni.
Affinamento: 12 mesi in rovere austriaco e imbottigliamento nel mese di novembre.
Un calice di un bel rosso rubino lucente, lievemente tendente al granato e di bella trasparenza. Al naso emergono aromi di frutta rossa matura, una marasca, ma anche delle bacche di rosa canina, poi sentori ematici e di cuoio e accenni più dolci che ricordano la carruba. Al palato il vino è fresco e caldo, piacevolmente sapido e con un tannino docile e carezzevole. Ritornano nel finale richiami alla carruba già avvertita al naso.
Barbera d’Alba Superiore Doc 2018
Uvaggio: 100% barbera.
Vinificazione: fermentazione spontanea a contatto con le bucce in vasche d’acciaio per 30 giorni.
Affinamento: 12 mesi in legno e imbottigliamento nel mese di novembre.
Rosso rubino vivo e intenso, con un bouquet di aromi dolci che richiamano i piccoli frutti di bosco, mirtillo, lampone e anche il rabarbaro. Seguono note vanigliate e sensazioni balsamiche mentolate che ricordano il borotalco, con qualche accenno erbaceo. In bocca sorprende subito la sapidità, che entra a gamba tesa, seguita da una freschezza vivace. Due tratti che insieme smorzano una morbidezza vellutata, increspata da tannini ancora lievemente rugosi. Il frutto ritorna in chiusura assieme a una sensazione calda e persistente.
Barolo Docg 2016
Uvaggio: 100% nebbiolo.
Vinificazione: fermentazione spontanea a contatto con le bucce in vasche d’acciaio per 30-35 giorni.
Affinamento: 24 mesi in botti di rovere e imbottigliamento nel mese di agosto.
Di un rosso granato intenso e di bella lucentezza nel calice, al naso il vino regala aromi di marasca matura e piccoli frutti a bacca rossa, note ematiche e sentori di affinamento, con ricordi di anice e carruba. Al palato è morbido, ma subito animato da grande freschezza e sapidità, ben bilanciate e corredate da una trama tannica ancora ruvida ma ben calibrata rispetto alle altre componenti. Di sicuro sarà pronto tra qualche anno a dare il meglio di sé.
Barolo Docg Cannubi 2016
Uvaggio: 100% nebbiolo (clone Lampia)
Vinificazione: fermentazione spontanea, macerazione in tini tronco-conici per 35 giorni.
Affinamento: 24 mesi in botte grande di rovere.
Imbottigliamento nell’agosto del secondo anno e riposo in bottiglia per 6 mesi prima della commercializzazione.
Un calice rosso granato di bella intensità e lucentezza. Il bouquet è ampio e va dai piccoli frutti rossi sotto spirito ai sentori ematici, fino a note di affinamento e spezie, sandalo, tabacco e una balsamicità che ricorda il ginepro, con accenni di liquirizia ed erbe aromatiche essiccate. Al palato è di una freschezza viva e il tannino, ancora giovane, avvolge il palato trasportando calore e una bella sapidità. Il finale è asciutto con una persistenza che richiama il sandalo e le sensazioni ematiche.