Il Chianti Classico punta a diventare Patrimonio Unesco

di Daniele Becchi
Istituzioni toscane compatte nella richiesta di inserimento del territorio di produzione del Gallo Nero nella World Heritage List.

Istituzioni toscane compatte nella richiesta di inserimento del territorio di produzione del Gallo Nero nella World Heritage List.

Approvato il protocollo d’intesa fra la Regione Toscana, sette Comuni chiantigiani, il Consorzio Chianti classico e la Fondazione per la tutela del territorio Chianti classico, per promuovere la candidatura del Chianti Classico a paesaggio culturale tutelato dall’Unesco. “Questo è un passaggio atteso e dovuto – ha commentato il presidente della Regione Eugenio GianiIl paesaggio del Chianti classico, una delle immagini più famose della Toscana nel mondo al punto da essere divenuto iconico, merita di entrare nella World heritage list. Continueremo a lavorare di concerto e con impegno, come abbiamo fatto finora per promuovere, valorizzare e tutelare l’armonia del territorio e il suo motore economico, sorretto da agricoltura, turismo, manifattura, paesaggio, storia”.

Il coinvolgimento della Regione Toscana, che ha assunto una delibera così importante, insieme alle parole del presidente Giani, costituisce un segnale di forte riconoscimento che conferma la nostra determinazione a lavorare nella direzione intrapresa, affiancati e sostenuti da tutti i rappresentanti delle massime Istituzioni territoriali. Insieme ai sindaci ed alla Regione porteremo avanti un progetto corale nella convinzione che tutti gli attori pubblici e privati di questo territorio unico possano offrire contributi ed esperienza indispensabili”, ha aggiunto Tessa Capponi, presidente della Fondazione per la tutela del territorio del Chianti classico.

Sono sette i comuni che hanno firmato il protocollo d’intesa: Gaiole in Chianti, Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Greve in Chianti, Radda in Chianti, San Casciano Val di Pesa.