L’anima della Sardegna dalle vecchie vigne di Bentu Luna

di redazione
L’anima della Sardegna dalle vecchie vigne di Bentu Luna

Degustazione delle prime due etichette dal nuovo progetto della famiglia Moratti a Neoneli (Oristano).

Un progetto basato integralmente su vecchie vigne, da un minimo di 35 fino ai 115 anni di età. È Bentu Luna, la cantina di Gabriele Moratti guidato da Gian Matteo Baldi con base nell’Oristanese e l’attività sviluppata tra il Barigadu e il paesaggio policulturale del Mandrolisai (iscritto al Registro nazionale dei Paesaggi rurali d’interesse storico).

L’azienda si propone un approccio definito “umanistico” nella gestione della terra e del rapporto con le persone. “I vigneti sono il frutto di una cultura millenaria rimasta pressoché invariata, fondata sul concetto di non proprietà e di naturale ereditarietà familiare che rischiava di essere abbandonata poiché non creava più reddito – spiega Gian Matteo Baldi – Insieme ai contadini e agli abitanti di Neoneli abbiamo concordato per la gestione condivisa dei vigneti, così da integrare la manodopera e il sapere locale con le nostre competenze tecniche e tecnologiche”.

All’interno della vigna non sono ammessi macchinari ma solo uomini e animali. La raccolta è manuale così come la pressatura. Ciascuna particella è vinificata separatamente all’interno di vasche in cemento crudo di piccole dimensioni per rispettare le specificità di ogni microzona. Tutti i vini sono a fermentazione spontanea, con pied de cuve altamente selezionato e curato al fine di evitare derive. Inoltre dalla gestione dei vigneti all’architettura della cantina, fino ai materiali utilizzati per il confezionamento dei vini, tutto è pensato in ottica di sostenibilità e risparmio energetico.

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Le prime etichette a esordire sul mercato sono Mari, un Mandrolisai Doc da vigneti tra i 35 e i 70 anni allevati ad alberello, e Sobi da vigneti tra i 35 e i 70 anni allevati ad alberello.

Sobi, Isola dei Nuraghi Igt 2019

Uvaggio: 25% bovale sardo, 35% cannonau, 5% monica e 35% tra pascale, cagnulari, carignano e barbera
Vinificazione: fermentazione con piede spontaneo in vasche di cemento
Affinamento: 8 mesi in barrique di rovere di secondo passaggio con leggeri bâtonnage e malolattica

Di un colore rosso purpureo e intenso nel calice, al naso Sobi è intenso, con ricordi balsamici di macchia mediterranea, aromi di piccoli frutti a bacca scura e accenni di carcadè. Al palato è vellutato, con un’acidità timida che si rivela lentamente, di pari passo col dispiegarsi di una trama tannica lieve e polverosa. Verso il finale il sorso si scalda per lasciare in bocca una persistenza delicata e balsamica.

Mari, Mandrolisai Rosso Doc 2019

Uvaggio: 35% bovale sardo, 35% cannonau, 30% monica
Vinificazione: fermentazione con piede spontaneo in vasche di cemento
Affinamento: 8 mesi in barrique di rovere di secondo passaggio con leggeri bâtonnage e malolattica

Un calice rosso rubino profondo, dal naso delicato di frutti rossi asprigni, una marasca appena colta. Bella la balsamicità, con una nota di ginepro e di erbe aromatiche, mista a una sensazione iodata e inebriante. Al palato entra come velluto, con un’acidità che anche in questo caso arriva in punta di piedi, assieme a una bella sapidità salina, al frutto e a un tannino morbido. Il finale porta con sé calore e ricordi di frutti a bacca scura.