Vallarom si trova ad Avio e offre camere, cucina del territorio e un centro benessere dove si può provare l’esperienza del tasting immersi nella Jacuzzi. È il regno di Barbara e Filippo, circondato da vigneti bio
Si può staccare la spina anche a poca distanza dall’autostrada, quando si è in Trentino. “Un grappolo di pace tra i filari”: così recita il claim scelto da Vallarom per definire il punto di forza di quest’azienda che non è la “classica” realtà vinicola con ospitalità, bensì un vero e proprio agritur situato in uno dei punti più suggestivi della valle dell’Adige: si trova infatti nella frazione Masi del comune di Avio, famoso per l’omonimo castello, e che con la vicina località Ala condivide una comoda uscita dall’Autobrennero, da cui Vallarom dista soli 5 km.
BIO DAGLI ANNI NOVANTA
A gestire questa struttura sono Barbara Mottini e Filippo Scienza, marito e moglie, che hanno trasformato l’azienda fondata nel 1982 dai nonni di Filippo nel loro regno. “Ci siamo trasferiti qui subito dopo la nascita di nostro figlio. Volevamo farlo crescere in un ambiente sano, infatti dal 1999 il vecchio maso ristrutturato è circondato da vigneti bio” ci spiega Barbara. La certificazione biologica è arrivata nel 2008, tre anni dopo la partenza dell’iter: avrebbero potuto iniziare anche prima, perché in vigna non sono mai stati fatti trattamenti “non bio”, ma c’era un po’ di timore da parte di Barbara e Filippo perché, ci spiegano, “all’epoca la certificazione era considerata più un danno che un punto di forza”. Oggi i loro vini sono addirittura bio vegan, perché in vinificazione non vengono utilizzate sostanze come la caseina o altre di origine animale.
CAMERE CHIAMATE COME I VINI
Il salto di qualità nell’hospitality risale al 2015, quando Vallaron recupera il fienile ricavandone un agriturismo con tre stanze a disposizione degli ospiti che prendono il nome dai loro vini. C’è quindi la Fuflus – il loro taglio bordolese, il cui nome deriva dal soprannome onomatopeico del fiume Adige che fluttua e attraversa la Vallagarina – che viene definita “romantica e fiabesca”. La seconda camera è la Marzemino, “vivace e accogliente”. La terza è la Pinot nero che, naturalmente, non poteva che essere “elegante” ma con il plus dello spazio ampio. E poi ci sono i prodotti dell’azienda, che non si limitano al vino: a Vallaron si producono miele, frutta, verdure, che vengono proposti agli ospiti assieme ai piatti forti della casa che sono la tartare di carne salada e il guanciale brasato da abbinare rigorosamente al Fuflus, vino importante frutto di 18 mesi trascorsi in barrique e altri 18 nell’affinamento in bottiglia.
COCCOLE PER DUE
La visita guidata in cantina e le degustazioni sono il programma quasi “scontato” per un agriturismo come questo, che però riserva delle sorprese. Barbara e Filippo hanno infatti creato un’area benessere riservata agli ospiti di Vallarom e utilizzabile a pagamento ma con possibilità di uso esclusivo per una coppia. I pacchetti comprendono sauna, hamman e una Jacuzzi che induce alla tentazione del brindisi con idromassaggio in corso d’opera. Sono “coccole” ideali dopo una giornata di sole, piscina o escursioni in bicicletta, il cui noleggio è compreso nel prezzo per gli ospiti della struttura.

Castello di Avio (dal sito Fai)
DAL GARDA AL CASTELLO
“Il nostro agriturismo è piccolissimo, ci si sente come a casa” sostiene Barbara. La cena è riservata agli ospiti, che potranno degustare anche il pesce d’acqua dolce oltre ai piatti forti a base di carne e verdure di stagione. Le escursioni possibili? Da qui partono tanti percorsi di montagna, tra cui la mitica ascesa del Baldo dalla cui cima si può osservare uno dei più bei panorami del Garda. Ed è altrettanto bella la visita in Lessinia, raggiungibile a piedi dal versante est della valle dell’Adige. Per chi preferisce le escursioni in auto, Rovereto è a portata di mano, ma anche Verona e Trento sono raggiungibili in mezz’ora o poco più. Non si può però andare via da Avio senza averne visitato il castello di proprietà del Fai a cui fu donato nel 1977 da Emanuela di Castelbarco Pindemonte Rezzonico, alla cui famiglia appartenne quasi ininterrottamente per oltre dieci secoli. Nel Medioevo, questa fortezza fu una piccola corte feudale, meta di artisti e intellettuali, e la grandiosità della sua storia è testimoniata dagli straordinari affreschi che decorano gli interni della Camera dell’Amore e del Mastio dalla metà del Trecento.