Vino e birra in Umbria per il re dell’olio

di Andrea Guolo

Farchioni, primo produttore italiano di extravergine di oliva nella distribuzione moderna, ha messo a punto un sistema di accoglienza in Terre de la Custodia, punta di diamante del gruppo, e Mastri Birrai Umbri

Il loro cognome è diventato un brand nell’olio, ma la famiglia Farchioni non si è accontentata di prosperare nel business dove opera dal lontano 1780, risultando una delle più antiche aziende produttrici tuttora in attività (e a conduzione familiare). Dai proventi dell’olio sono arrivate le risorse investite in altri ambiti agroalimentari e in particolare il vino e la birra. Visitando l’Umbria, regione di appartenenza dei Farchioni, è quindi possibile visitare le loro aziende per farsi un’idea piuttosto precisa delle potenzialità offerte dal cuore verde d’Italia.

Terre de la Custodia, la barricaia

LA PUNTA DI DIAMANTE

Terre de la Custodia è certamente il progetto più ambizioso di Farchioni, affidato alle cure del re degli enologi, Riccardo Cotarella, che l’Umbria la conosce bene… L’azienda si trova a 5 km da Montefalco, tra le colline di Gualdo Cattaneo, e le sue cantine incantano i visitatori con la presenza di ben 450 barrique, 32 tonneaux e 3 botti grandi. Qui nascono e maturano grandi etichette come Exubera, Sagrantino Docg Riserva, e Rubium, Rosso di Montefalco Doc Riserva. Di fronte alla cantina si trova una grande cascina su due piani, che ospita le sale di esposizione e di degustazione dei prodotti dell’azienda, gli uffici, il punto vendita, un grande salone con camino e terrazza panoramica ed altri locali destinati ad accogliere i wine lovers, che sono al centro delle attenzioni della proprietà.

“Stiamo lavorando con determinazione nell’accoglienza perchè siamo convinti che l’Umbria sia una regione tutta da scoprire anche per gli italiani” afferma Daniele Sevoli, brand ambassador di Terre de la Custodia. “Le visite sono in forte crescita anche dopo lo scoppio della pandemia grazie al turismo italiano. Siamo una terra di pace e relax, particolarmente vicina per i romani ma non lontanissima per i milanesi e per tutte le principali città del nord. L’enoturismo è un trend, grazie alla riscoperta del buon cibo e dei grandi vini”.

Un momento di Anteprima Sagrantino in azienda

L’OFFERTA IN CANTINA

Cosa offre Terre de la Custodia al visitatore? Visite in cantina con degustazioni modulabili in base alle richieste dei clienti. Ma non solo: c’è anche l’esperienza del picnic nel vigneto e nei giardini della tenuta. “Inoltre – spiega Sevoli – abbiamo la fortuna di poter disporre, al piano superiore della nostra foresteria, di una bellissima sala dove il nostro chef può preparare piatti in abbinamento ai vini che serviamo. Non facciamo ristorazione e non facciamo nemmeno matrimoni, cerimonie o eventi aziendali che sarebbero molto richiesti, ma pensiamo che ognuno debba fare il proprio mestiere e non sarebbe etico fare concorrenza ai nostri stessi clienti locali. Il cibo, per Terre de la Custodia, è considerato un mezzo per apprezzare e accompagnare al meglio i nostri vini”. Ciononostante, in azienda opera un resident chef utilizzato dalla famiglia Farchioni per le visite e per i propri ospiti. “I nostri proprietari definiscono la foresteria ‘un allargamento della cucina di casa’ e ci tengono a coccolare chi visita l’azienda vitivinicola” aggiunge Sevoli.

Immagine dall’alto di Terre de la Custodia

UNA MALTERIA GIGANTE

C’è poi la birra. L’azienda di proprietà si chiama Mastri Birrai Umbri e nasce dalla volontà di creare un progetto di filiera corta per arrivare a ottenere birre artigianali di grande personalità e autenticità. Alcune di queste birre sono pluripremiate: è il caso di Cotta 21, medaglia d’oro alla New York International Beer Competition del 2020 (bionda artigianale rifermentata in bottiglia). Le materie prime? Pompeo Farchioni, presidente del gruppo, ha voluto valorizzare le proprie produzioni cerealicole, tra cui l’orzo, coltivate su di una superficie di oltre mille ettari di proprietà della famiglia. La trasformazione dell’orzo in malto viene effettuata “in casa” grazie a una delle pochissime malterie presenti in Italia e che, con 6mila metri quadrati di superficie coperta, è la più grande in Europa a servizio del proprio birrificio artigianale, per un potenziale produttivo annuo di circa 900 tonnellate. La visita al birrificio, dove si producono anche due Italian Grape Ale (Evoca e Vinea) realizzate con metodo benedettino, segue l’intera linea produttiva e permette di capire il processo completo di realizzazione della birra. “L’idea della famiglia Farchioni è: far capire al consumatore cos’è per noi il prodotto e come lo facciamo. Per questo motivo, più che uno storytelling, da noi i visitatori troveranno tante informazioni utili e preziose” precisa Sevoli. Le proposte di accoglienza partono dal tour gratuito (con una degustazione compresa) per arrivare alla formula aperitivo (sei degustazioni e cibo a 20 euro) e alla cena completa. Il tutto è prenotabile tramite il sito aziendale.

La malteria in Mastri Birrai Umbri (foto tratta dal sito aziendale)

PERNOTTARE NELL’EX CONVENTO

In attesa che parta anche la possibilità di visitare la produzione di olio extravergine di oliva, di cui Farchioni è il primo produttore italiano nel mercato della distribuzione moderna con nove aziende agricole controllate, c’è molto da vedere e ci sono tanti investimenti in vista. “L’idea del gruppo è: avere una presenza forte in tutti gli ambiti che danno risalto al territorio. Il turismo legato al gusto e ai prodotti dell’agricoltura è uno degli obiettivi della famiglia Farchioni”. Sul fronte hotellerie non ci sono, per il momento, progetti avviati, ma nei dintorni non mancano le soluzioni. Tra le strutture convenzionate presenti in zona compaiono la residenza d’epoca Grand Relais Laurenti, risultato della ristrutturazione di un convento risalente al 1500, e l’agriturismo La Casella di Gualdo Cattaneo, il cui centro storico è uno dei tanti gioielli da visitare e da scoprire nel territorio umbro. A poca distanza si trovano poi Todi, Spoleto, Assisi e Perugia. Senza dimenticare, naturalmente, la vicinissima Montefalco con il suo Sagrantino.

La residenza d’epoca Grand Relais Laurenti