In bici sui Colli piacentini tra salumi, formaggi, olio e vini

di Andrea Guolo

Secondo giorno di Bike&Wine Press alla scoperta di eccellenze del territorio, da Grazzano a Carpaneto Piacentino, per poi salire in Val Vezzeno

Cantine ma non solo. Il secondo giorno in bicicletta sulla Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini, per Bike&Wine Press, è un passaggio in rassegna delle maggiori eccellenze del territorio, dai grandi salumi – Piacenza può vantare, unica provincia in Europa, ben tre Dop legate agli insaccati ovvero coppa, pancetta e salame – ai formaggi, dall’olio extravergine di oliva al vino, naturalmente, che è il nostro focus ma è anche un prodotto per sua stessa natura abbinabile. Dopo la pioggia a catinelle del primo giorno, che si è protratta per tutta la notte, il cielo del mattino promette una tregua che puntualmente arriva al termine della prima mezzora di bici, prologo al sole pieno della terza giornata, quella in cui avremmo poi celebrato l’appuntamento con Aromatica, viaggio nei profumi del vino, evento diffuso con 14 cantine aperte al pubblico per l’occasione. Ecco dunque il nostro itinerario, che consigliamo caldamente ai nostri lettori.

CULTURA DI BUON MATTINO

Dopo la colazione al bar di Grazzano Visconti, dove abbiamo dormito profondamente e al calduccio perché fuori, nonostante sia inizio ottobre, fa già un po’ freddo, è il momento di salire in sella alle nostre bici di ultima generazione, veloci e leggere, fornite dal noleggiatore Gaga Bike. Percorriamo quindi la ciclabile – bellissimo il primo tratto che esce dal borgo di Grazzano – che ci porterà fino a Podenzano, dove ammireremo l’oratorio di San Giacomo in località Caselle, scoprendo quel che resta di un antico affresco e curiosando anche tra i vini da Santa Messa presenti all’interno della chiesa (la tentazione di assaggiarli era forte ma abbiamo resistito…). Da lì abbiamo continuato fino a San Giorgio Piacentino che può vantare una sede municipale davvero top: un Castello del X secolo, dove ci ha ricevuto in persona la sindaca Donatella Alberoni, raccontandoci i progetti in corso di realizzazione e che faranno di San Giorgio un luogo di culto. Qui facciamo volare il drone e da qui inizia un must di ogni Bike&Wine Press: il ritardo colossale! L’idea geniale di deviare dalla provinciale per affrontare la romantica via Firenze, che inizia con un viale “pioppato” stile Bolgheri (ok, non sono cipressi ma l’idea è la stessa) contribuisce a farci arrivare con un’ora di “delay” a Carpaneto Piacentino. Al nostro arrivo siamo oggettivamente impresentabili, perché la via Firenze di cui sopra era un pantano totale e siamo infangati fin sopra la testa. Sciacquiamo le scarpe alla fontana municipale e iniziamo la visita a due monumenti della salumeria italiana.

Nella cantina di stagionatura della Macelleria Salumeria Lommi (ph. Andrea Guolo)

IL PARADISO DEI SALUMI

Chiedo ufficialmente la cittadinanza di questo meraviglioso comune che si chiama Carpaneto, che già conoscevo per la presenza di un ristorante eccellente come Nido del Picchio, ma non per le due salumerie che ci attendono. La prima si chiama Lommi, macelleria salumeria in attività dal 1946 e giunta alla quarta generazione rappresentata da Filippo e Sofia Lommi, che operano sotto lo sguardo attento della madre Elena. La loro Coppa piacentina dop meriterebbe il premio Nobel per la chimica, la fisica e la letteratura messe assieme: i maiali sono allevati nel territorio, processati dal macello comunale di Bettola, le carni vengono lavorate e insaccate dal salumificio Giordano di Carpaneto e poi le coppe sono affinate nella cantina della bottega, dove accompagniamo la degustazione con i vini della Tenuta Mulino Segalini, specializzata in Malvasia di Candia e Malvasia Rosa. La seconda tappa, che visitiamo in compagnia degli assessori Gianfranco Calderoni (commercio) e Francesca Bertoli Merelli (agricoltura e istruzione), è Gross Carni Dadomo, e si tratta di un vero e proprio emporio della qualità locale, dove alle grandi carni si aggiungono tanti altri prodotti, con un’impostazione che ai milanesi ricorderà quella di Peck, ma qui i prezzi sono certamente più accessibili. In negozio troviamo il fondatore Claudio Dadomo e il figlio Daniel, il cui ingresso ha portato una forte innovazione del prodotto carne con i pronti a cuocere che cambiano quotidianamente in vetrina: dal cannolo di carne, alla rosa di Parma, fino al “TirameatSu” che è davvero geniale. Il tutto, durante la visita, in abbinamento con i vini di Cantine Albasi.
L’esperienza nella bella Carpaneto si conclude con il pranzo all’Agriturismo Campogrande, dove degustiamo un arrosto di maiale di cui porteremo a lungo il ricordo: tra le specialità del ristorante spiccano la pasta fatta in casa, le carni allevate in loco e le verdure dell’orto. In abbinamento, con i piatti di Campogrande, troviamo i vini di Montesissa e di Cantine Campana, valide espressioni del territorio. Da qui, per evitare il traffico delle provinciali, continuiamo lungo le strade di campagna, con una certa prudenza visto quanto accaduto in precedenza in via Firenze, con direzione caseificio Santa Vittoria.

Caseificio Santa Vittoria (ph. Andrea Guolo)

SALITA IN VAL VEZZENO

Il paradiso delle forme. Grana Padano Dop di alta qualità, 300 forme prodotte quotidianamente, frutto della trasformazione del latte assicurato da 21 soci piacentini. La visita sarebbe stata programmata per le 12.00, arriviamo alle 15.30! Ma ne valeva la pena, perché il Grana Padano è una specialità di Piacenza e un’altra Dop della provincia, anche se non esclusiva in quanto condivisa con molte altre province del nord Italia. E non è l’unica dop casearia piacentina, perché qui si fa anche il Provolone Valpadana (e già che ci siamo, va ricordato pure il Salame Cremona). La strada continua in salita in direzione Gropparello, nella Val Vezzeno, dove arriviamo dopo circa un’ora per ammirare un luogo davvero interessante: si tratta di Borgo Gelati, una piccola località che sta acquisendo fama grazie a un progetto culturale fondato sui murales realizzati da parte degli artisti dell’Associazione Arte Nostra di Gropparello sui muri degli edifici del paese, in ricordo dell’artista piacentino Bruno Cassinari. Per chi non lo conoscesse, Cassinari è stato uno dei pittori di riferimento del movimento espressionista ed era ben inserito nel mondo culturale italiano ed europeo: tra i suoi amici più cari compariva Ernesto Treccani, che nei murales viene spesso ritratto insieme a lui nell’osteria di Borgo Gelati, dove i due pittori trascorrevano insieme l’estate. Conclusa la visita, c’è un tratto di strada bella ripida per arrivare all’ultima visita della nostra seconda giornata. Ed è un’azienda che ha spianato la strada a una nuova attività agricola in provincia di Piacenza o meglio: al ritorno di un prodotto che da secoli mancava in questo territorio. Si tratta dell’olio extravergine di oliva di Gianpaolo Bononi, “Gli Olivi di Gianpa”, produttore del primo extravergine piacentino certificato. L’idea nasce più di vent’anni fa da un milanese che acquista qui un podere e decide di espiantare le vigne per convertire tutto a oliveto. Naturalmente i locals gli davano del matto, ma alla fine quel matto aveva ragione e oggi ci sono altri produttori che ne stanno seguendo l’esempio.

Dopo un tasting di due oli di Gianpa, siamo pronti per il trasferimento delle bici verso la Val Tidone, dove pernotteremo e ceneremo dall’Agriturismo Civardi Racemus in località Montecucco. Di questo posto incantevole vi racconteremo con calma alla prossima puntata…

Gianpaolo Bononi (ph: http://www.bononi.net/2013/index.htm)

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