Scacciadiavoli e la leggenda del sagrantino

di redazione
Scacciadiavoli e la leggenda del sagrantino

Il vitigno-icona dell’Umbria nelle espressioni della storica cantina di Montefalco, dalle bollicine ai grandi rossi.

Una delle cantine più antiche del territorio di Montefalco (PG) deve il proprio nome a quello di un esorcista che viveva vicino alla proprietà e a un episodio del XIV secolo in cui, per scacciare il demonio da una delle sue vittime, l’esorcista avrebbe somministrato proprio del vino locale. Tra verità e leggenda, la cantina Scacciadiavoli è attiva fin dal 1884, anno in cui fu costruita dal Principe Ugo Boncompagni Ludovisi e da allora non ha mai smesso di produrre. Oggi (e fin dal 1954) la proprietà è gestita dalla quarta generazione della famiglia Pambuffetti e si estende su 130 ettari di terreni, di cui 35 destinati a vigneto con terreni scisto-argillosi a una media 400 metri di altitudine.

Nel 2000 un imponente intervento di ristrutturazione ha permesso di preservare e conservare tutti gli antichi elementi strutturali e architettonici originali, introducendo attrezzature e tecnologie all’avanguardia. L’edificio della cantina, collocato in collina e costruito su quattro livelli di cui uno sotterraneo, gestisce tutte le fasi del processo produttivo per gravità. Le uve arrivano dai vigneti direttamente al livello più alto della cantina, da dove poi vengono trasferite al livello inferiore, adibito alla fermentazione. Al secondo piano sono disposti i serbatoi in acciaio inox e in legno per la vinificazione, mentre al piano inferiore (corrispondente con il piano terra) si trovano tonneaux e botti grandi per l’affinamento del Montefalco Rosso. Il sotterraneo infine è dedicato alla barricaia per l’invecchiamento del Montefalco Sagrantino, secco e passito.

Scacciadiavoli produce attualmente circa 250mila bottiglie l’anno, con un’attenzione specifica al Sagrantino, l’autoctono umbro per eccellenza che si coltiva a Montefalco, Bevagna, Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria e Castel Ritaldi. Tra le referenze dell’azienda che lo valorizzano, il Montefalco Sagrantino Docg (sia secco che passito), il Montefalco Rosso Doc e gli spumanti metodo classico, due in versione bianca (brut e pas dosé), con il 15% di chardonnay e uno in rosé 100% sagrantino. Completano il portfolio i vini bianchi, come Montefalco Grechetto Doc e Montefalco Bianco Doc, sempre con focus sul territorio e sui vitigni che lo caratterizzano.

DEGUSTAZIONE

Scacciadiavoli Brut, Vino Spumante Metodo Classico

Uvaggio: 85% sagrantino, 15% chardonnay.
Vinificazione: prima fermentazione in contenitori di acciaio a temperatura controllata, seconda fermentazione in bottiglia con sosta sui lieviti di 36 mesi.

Giallo paglierino con riflessi dorati e una bolla luminosa, che al naso libera aromi citrini e di mela matura, ma anche di crosta di pane e note gessose. In bocca è fresco e avvolgente, con una bella sensazione di frutto maturo e una sapidità che asciuga il sorso sul finale, lasciando piacevoli ricordi di fiori ed erbe essiccate.

 

Scacciadiavoli Brut Pas Dosé, Vino Spumante Metodo Classico (10 anni sui lieviti)

Uvaggio: 85% sagrantino, 15% chardonnay.
Vinificazione: prima fermentazione in contenitori di acciaio a temperatura controllata, seconda fermentazione in bottiglia con sosta sui lieviti di 10 anni.

Nel calice è di un giallo oro brillante e le bollicine portano al naso note affumicate di cenere e di buccia di arancia candita, che aprono via via la strada ad aromi di crosta di pane e piccola pasticceria, sentori mielati e di frutta secca. In bocca è fresco e di buona morbidezza. Il perlage fine avvolge il palato e spinge una sapidità che stimola piacevolmente la salivazione, chiudendo in un finale lungo con ricordi di crosta di pasticceria secca e minerali.

Scacciadiavoli Rosé, Vino Spumante Metodo Classico Brut

Uvaggio: 100% sagrantino.
Vinificazione: prima fermentazione in contenitori di acciaio a temperatura controllata, seconda fermentazione in bottiglia con sosta sui lieviti di almeno 24 mesi.

Di un bel colore rosa aranciato, con riflessi quasi ambrati, dal perlage fine e persistente che illumina tutto il calice. Al naso i profumi sono dolci, di caramella mou e giuggiole, note di pasticceria cremosa e spezie. Un bouquet che pian piano apre la strada anche ai fiori essiccati e alla buccia d’arancia. Ma se il naso invita con aromi sinuosi, il vino al palato si rivela secco, con una bolla fine e persistente anche in bocca e una bella freschezza che permane per tutto il sorso assieme a una piacevole sensazione sapida, per un finale agrumato che richiama la buccia d’arancia. Un vino intrigante e per niente scontato che valorizza il sagrantino in maniera fresca e meno convenzionale, sicuramente da continuare a esplorare.

Montefalco Rosso Doc 2018

Uvaggio: 60% sangiovese, 25% merlot, 15% sagrantino.
Vinificazione: fermentazione in acciaio.
Affinamento: in barriques di secondo passaggio e tini tronco-conici grandi di rovere francese per 12 mesi. A seguire, riposo in bottiglia di almeno 6 mesi.

Nel calice è di un bel rosso rubino, intenso e lucente. Il naso è invitante, tra aromi di fragola, lampone e rabarbaro, accenni di erbe officinali, dragoncello, e un lieve accenno ematico. In bocca è fresco e di buona sapidità. Il tannino non è eccessivo, ma rivela ancora una certa giovinezza, per un vino che sicuramente può esprimersi anche con un po’ più d’attesa. La beva è piacevole e il sorso non appesantisce, lasciando la bocca pulita e invitando a un nuovo sorso. Un vino da bere anche a tutto pasto, dal primo piatto ai secondi di terra.

Montefalco Bianco Doc 2019

Uvaggio: 50% trebbiano spoletino, 30% grechetto, 20% chardonnay
Vinificazione: separata per ciascun vitigno. Grechetto e trebbiano spoletino fermentano in serbatoi d’acciaio, mentre lo chardonnay in botte di legno.
Affinamento: riposo sur lies in acciaio e in botte di legno per 9 mesi, con successiva sosta in bottiglia per almeno 9 mesi

Giallo paglierino intenso e lucente, di buona consistenza. Delicato al naso, con aromi leggeri di pesca gialla, sentori di fieno ed erbe essiccate, accenni mielati di tiglio e note gessose. Al palato è morbido, sapido e fruttato. Una sensazione citrina e di mandorla amara accompagna piacevolmente tutto il sorso, chiudendo con un finale persistente dai ricordi agrumati.

Montefalco Sagrantino Docg 2016

Uvaggio: 100% sagrantino.
Vinificazione: 3-4 settimane in tini di rovere francese da 100 hl, con una temperatura controllata inferiore ai 30°C.
Affinamento: 50% in barrique, di cui il 15% nuove e il resto di secondo e terzo passaggio; 50% in botti di rovere francese da 30 hl per almeno 24 mesi. Segue una sosta in bottiglia per almeno 12 mesi
prima della commercializzazione.

Rosso rubino intenso con sfumatura tendente al granato e belle lacrime lente che scendono lungo il calice. Al naso si apre timidamente, lasciando emergere piccoli frutti a bacca rossa e nera, sentori erbacei e terrosi, humus, note di anice stellato e cardamomo. Al palato entra morbido, ma bilanciato da una freschezza graffiante e da tannini ancora giovani, che asciugano il sorso in un finale dalla lunga persistenza e dai ricordi di spezie. Si intuisce subito che il tempo li levigherà, affinando una rotondità e un’armonia che per questo vino aspettano soltanto di emergere.