Sulle colline del Prosecco, i fratelli Nardi hanno avviato una formula di ospitalità con sala degustazione immersa nei vigneti eroici dell’azienda
Si chiama Belvedere La Farra. È un casolare a Col Brià ed è la sede dell’ospitalità di La Farra, azienda piuttosto giovane in quanto fondata nel 1997 dai fratelli Adamaria, Innocente e Guido Nardi. La Farra è una realtà a conduzione familiare che oggi gestisce 25 ettari vitati, dislocati tra Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Follina e San Pietro di Feletto, dove vengono coltivate con cura e rispetto le uve destinate alla produzione del Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. La famiglia Nardi è un nome di riferimento anche perché Innocente è stato a lungo presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Superiore Docg di Conegliano e Valdobbiadene. L’azienda produce oltre 700.000 bottiglie, il 65% delle quali esportate in 21 paesi del mondo. La cantina lavora e vinifica le uve nel rispetto della tradizione e con l’ausilio delle più moderne tecnologie, per garantire vini che siano espressione autentica della vocazione del territorio.
Questa struttura, recuperata nel 2023 e immersa nei vigneti eroici dell’azienda, rappresenta il cuore dell’accoglienza e dell’enoturismo. Più di una piccola sala degustazione, il Belvedere La Farra è un luogo di incontro e condivisione, una finestra aperta sulla storia e sulla cultura vitivinicola della famiglia Nardi.
“Il progetto di recupero del Casolare muove da una vera e propria esigenza di condivisione che tutti noi fratelli sentivamo profondamente,” racconta Adamaria Nardi. “Si tratta di un angolo di mondo che abbiamo sempre vissuto con grande intensità e che desideravamo condividere con coloro che hanno interesse a conoscere il territorio e la sua cultura. È più di un semplice luogo, è l’incarnazione di un legame profondo con la terra che lo circonda”.

Interni del Belvedere di La Farra
Il percorso enoturistico di La Farra, lungo circa 3 km, da fare a piedi, partendo dalla cantina, attraversa i vigneti storici della famiglia e accompagna i visitatori alla scoperta delle colline di Farra di Soligo fino al Belvedere La Farra, a Col Brià, da cui si può godere di una meravigliosa vista del paesaggio viticolo e comprendere i valori che ne hanno determinato il riconoscimento Unesco: ciglioni inerbiti, cordonate collinari e il mosaico agrario (alternanza boschi e vigneti).
Un’esperienza che va oltre la semplice degustazione: ogni ospite è invitato a vivere il vino non solo come espressione del territorio, ma come momento di connessione con la natura. Qui, il tempo diventa un ingrediente essenziale, il paesaggio si fonde con l’identità del vino e ogni sorso racconta la fatica, la dedizione e la bellezza di queste terre.