Città italiana del vino 2021: taglio del nastro a Barolo

di redazione
Lo scorso sabato è stato ufficialmente inaugurato il calendario di eventi che segnerà la nomina della cittadina langarola a capitale del vino italiano per l’anno in corso.

Lo scorso sabato è stato ufficialmente inaugurato il calendario di eventi che segnerà la nomina della cittadina langarola a capitale del vino italiano per l’anno in corso.


Con una cerimonia svoltasi lo scorso sabato il Comune langarolo ha inaugurato il “Racconto infinito” di Barolo Città Italiana del vino 2021, dando il via al programma di momenti ed eventi che animeranno il borgo nel corso dell’anno.

Un calendario ancora sospeso a causa della pandemia tuttora in corso, riguardo al quale il direttore del comitato scientifico della Barolo & Castles Foundation, Tiziano Gaia dichiara “Inauguriamo la prima città italiana del vino in un luogo magico e simbolico, qui, dove è cominciata l’epopea del vino Barolo. L’idea è quella di partire subito con le prime esposizioni temporanee che faremo girare nei nostri castelli di Langhe e Roero. A luglio e agosto organizzeremo una serie di iniziative tra i “vigneti aperti” e avremo l’annuale appuntamento con la manifestazione promossa dall’associazione nazionale Città del Vino “Calici di stelle”. Nell’autunno festeggeremo, benché con un anno di ritardo, il decennale del WiMu e in quell’occasione stringeremo gemellaggi con altri musei del vino italiani e internazionali. Allora avremo anche la nuova edizione della Hall of fame del vino italiano, ospiteremo la convention nazionale delle Città del Vino e ci saranno momenti dedicati all’arte, la cultura e il cinema”.

Al termine della cerimonia è stata inaugurata ufficialmente l’esposizione temporanea “Vigna magica a Barolo” ospitata nella sala degli Stemmi del castello Falletti, lungo il percorso del Museo del Vino che ha riaperto i battenti dopo la lunga chiusura per pandemia ed è visitabile,  per il momento, ogni fine settimana. La sala ospiterà per tutto il 2021 due preziose testimonianze della civiltà contadina, frutto di una collaborazione con il Comune di Vesime: una coppia di stele antropomorfe in pietra arenaria, una maschile e l’altra femminile, ciò che rimane di antichi pali di testa dei filari di una vigna.

Infine, protagonista del taglio del nastro di Barolo Città Italiana del Vino 2021 è stata anche la comunità locale di Barolo, i cui residenti di ogni generazione, compresi gli alunni della scuola primaria del paese, hanno partecipato nei giorni scorsi a un’anteprima riservata di tour del castello (a cui già normalmente hanno accesso gratuito secondo l’accordo stipulato all’apertura del Museo del Vino nel 2010), per vedere il nuovo allestimento nella sala degli Stemmi.