La località trentina del lago di Garda è entrata a far parte dell’associazione nazionale. L’inserimento è arrivato dopo la presentazione della fiera dedicata all’enoturismo, che debutterà il 28-29 ottobre 2025
Riva del Garda è diventata città del vino. L’inserimento della località trentina nella rete dei comuni italiani a vocazione vinicola è l’ulteriore conferma dell’importanza del wine business che già è centrale per la sua società fieristica, Riva del Garda Fierecongressi, come dimostra il recente annuncio sull’organizzazione di Fine WineTourism Marketplace Italy, primo salone italiano esclusivamente dedicato al turismo del vino, frutto di una collaborazione con la Fiera di Valladolid, leader mondiale ambito enoturistico. E come testimoniato dalla realizzazione, all’interno di Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, dello spazio Winescape.
La cerimonia di “accoglienza” di Riva del Garda nell’associazione Città del Vino si è tenuta nei giorni scorsi nel palazzo comunale della località che si trova all’estremo nord del Lago di Garda. Vi hanno preso parte il sindaco Cristina Santi e l’assessore alle attività economiche Lorenzo Pozzer; per l’associazione c’era una delegazione guidata dal presidente nazionale Angelo Radica, dal presidente degli ambasciatori Carlo Rossi e dal coordinatore regionale Franco Nicolodi.
A Riva del Garda operano diverse cantine, come Agraria Riva del Garda e come Comai, della quale vi abbiamo già raccontato le caratteristiche e le formule di enoturismo in questo servizio.
«Riva del Garda è un comune molto importante nella produzione del vino – ha detto il presidente Radica – che vanta diverse eccellenze, oltre a essere una città bella e importante, per cui è un onore per noi che sia ora una dei nostri 510 associati. Siamo in crescita, nei tre anni della mia presidenza i comuni associati sono 56 in più, ma cos’è che diamo? Oltre alla promozione, con tante iniziative di carattere nazionale, anche strumenti di supporto, ad esempio nel campo delle energie alternative, un tema importante, complesso e delicato; oppure la carta per il turista enogastronomico sostenibile, vademecum per fare esperienza in modo sostenibile dell’enogastronomia di un territorio, nel rispetto dell’ambiente, della cultura e della comunità locale; e concorsi, progetti, eventi».
«È stato un percorso travagliato -ha detto il sindaco Santi- che se finalmente è giunto alla meta lo dobbiamo all’assessore Pozzer, che ringrazio del suo lavoro e del suo impegno. Ci tenevamo perché lo dobbiamo alla nostra Agraria, che è una nostra eccellenza e lo merita. Quella di Riva del Garda è una adesione che mancava; abbiamo tutte le carte per esserci e anche per avere un ruolo di protagonisti, grazie alla nostra Agraria che di eccellenze ne ha tante».
«Per il futuro -ha aggiunto il sindaco- dovremo lavorare con l’Apt perché gli operatori del territorio promuovano i nostri prodotti. Io soffro quando al ristorante trovo in tavola l’olio di altri posti d’Italia. Se sono in Toscana apprezzo di trovare l’olio toscano, ma se mi trovo nel Garda trentino mi aspetto di trovare l’olio del Garda trentino. Dobbiamo essere noi i primi promotori dei nostri prodotti; l’Apt può fare una promozione in meno del territorio, che tanto è molto noto e frequentato, e dedicarsi alla promozione dei prodotti, un tema importante per il quale mi voglio impegnare in prima persona».