La tenuta della famiglia Biatta ha inaugurato cantina e spazio tasting/hospitality, contribuendo a innalzare il livello dell’offerta nel territorio del metodo classico bresciano.
Un maxi investimento: si parla di otto milioni di euro che alla fine, tra ritardi causati dalla pandemia e costi aggiuntivi legati ai materiali per l’edilizia, potrebbero essere saliti fino a quota 10 milioni. Per Loris Biatta è stata l’impresa della vita, ma alla fine il suo sogno è diventato realtà. Ora Le Marchesine rappresenta una punta di diamante dell’offerta enogastronomica in terra di Franciacorta, dove le cantine si confermano particolarmente attive dal punto di vista dei nuovi progetti. Aperta ufficialmente al pubblico nelle scorse settimane, dopo il soft opening in occasione dell’ultima edizione del Festival Franciacorta, lo spazio hospitality collegato alla nuova e ampia cantina – che permetterà alla sua azienda di aumentare la produzione e il livello di stoccaggio, aspetto fondamentale per il metodo classico sempre più legato al concetto di bottiglie vintage – assume una valenza strategica per il futuro dell’azienda di proprietà familiare fondata nel 1985, ma frutto di una presenza consolidata da generazioni per i Biatta nell’ambito agricolo e vitivinicolo. Sarà la sede di eventi, visite in cantina, convention aziendali, cerimonie e, grazie alla presenza di alcune camere inizialmente utilizzate come foresteria aziendale, in prospettiva non si esclude la possibilità di un’apertura all’esterno anche in chiave hotellerie.
UNA POSIZIONE STRATEGICA PER L’ENOTURISMO
“Vogliamo far conoscere sempre più la nostra azienda e i nostri vini. L’hospitality è la strada giusta”. Loris Biatta è convinto della strada intrapresa e sottolinea le potenzialità derivanti dalla posizione dove si trova Le Marchesine: “Siamo a un chilometro e mezzo dal casello autostradale di Ospitaletto, a 20 km dall’aeroporto di Orio al Serio, vicini a Milano e comodamente raggiungibili da Venezia e Bologna. Se prima non eravamo convinti delle nostre potenzialità in ambito enoturistico, ora, con questo investimento, lo siamo”. E se Biatta padre continuerà a dedicarsi anima e corpo alla cantina, spetterà ai figli Andrea e Alice gestire la parte hospitality, con il supporto dell’intero staff e della new entry Laura Dallera, entrata in azienda a settembre come responsabile dell’accoglienza.
SEI FORMULE DI TASTING CON FOOD PAIRING
Andrea Biatta è pronto per aprire le porte aziendali a wine lovers, convention, feste private e molto altro, mettendo a disposizione degli ospiti i vini e l’ospitalità che è una caratteristica distintiva della sua famiglia. “Abbiamo finalmente la possibilità di gestire uno spazio informale e caloroso dove scoprire le nostre bollicine in abbinamento con i salumi e i formaggi del territorio. Il percorso di degustazione prevede dai due ai quattro calici di diverse etichette più alcune proposte di taglieri di qualità, come i salumi dell’azienda agricola Al Berlinghetto e i formaggi della Val Camonica e di altri caseifici della nostra zona. Nulla di troppo complesso, perché i sapori devono essere equilibrati per un perfetto abbinamento con i nostri Franciacorta”, racconta a Italianwinetour. Le prenotazioni delle visite vengono raccolte attraverso il sito aziendale con sei diverse formule, offerte da un minimo di 20 euro fino a un massimo di 40 euro per la conclusione con il tasting di Secolo Novo, punta di diamante de Le Marchesine. Inoltre, l’azienda ha concluso accordi con agenzie che offrono pacchetti comprensivi di tour enogastronomici e con portali specializzati. Ad ogni modo, è il visitatore che si muove in autonomia ad attrarre particolarmente l’attenzione dei Biatta. D’estate ci sarà la possibilità di utilizzare anche lo scenografico spazio all’aperto, con tanto di ulivi. Le camere? “Sono in fase di ultimazione. Inizialmente saranno adibite a foresteria aziendale, poi vedremo…”.
ALTRI CINQUE ETTARI IN ARRIVO
Gli investimenti di Le Marchesine non si fermano qui. Con l’obiettivo di aumentare la produzione annua, la famiglia Biatta ha acquisito negli anni scorsi 10 ettari di terreno a Paderno Franciacorta e ora Loris conferma che: “Ci sono altri cinque ettari vicino alla nuova proprietà che dovrebbero passare a noi. La trattativa è ben avviata”. La produzione attuale è di 600mila bottiglie l’anno e si punta ad arrivare a quota 700mila. In cantina riposano 1,3 milioni di bottiglie che, per i tempi di maturazione dei Franciacorta Docg, costituisce un patrimonio perfino esiguo, ma Biatta precisa che: “Ci manca un buon mezzo milione di bottiglie, rispetto al potenziale, a causa delle ultime annate ‘disgraziate’ tra la gelata del 2017, le tempeste del 2019 e la siccità del 2022. Nel frattempo abbiamo il vino della raccolta 2023 che è stata davvero eccellente e generosa”. L’ampliamento della cantina, investimento che ha accompagnato la realizzazione della palazzina di quattro piani adibita a hospitality e uffici, ha permesso a Le Marchesine di raggiungere i 5mila metri quadrati, di cui 3.500 ipogei. “Con queste dimensioni, la capacità di stoccaggio potrebbe arrivare fino a 2,5 milioni di bottiglie e la produzione annua potrebbe salire fino a un massimo di 1 milione”, conclude Biatta.