Sul Monte Bianco, nella cantina più alta d’Italia

di Andrea Guolo

A 2.173 metri di altezza, nella stazione intermedia di SkyWay, c’è il laboratorio di spumantizzazione di Cave Mont Blanc, che riaprirà a febbraio. E noi siamo andati a visitarlo in anteprima…

Ecco finalmente un vino in grado di “far girar la testa”, ma non certo per ragioni di scarsa qualità, anzi! In questo caso, l’effetto è indotto dall’altitudine, almeno per chi la soffre come il sottoscritto. Per scoprire di cosa si tratta, siamo saliti in Valle d’Aosta, abbiamo raggiunto la stazione di partenza di SkyWay, il complesso funiviario che collega Courmayeur a Punta Helbronner, a 3.466 metri sul livello del mare, sul massiccio del Monte Bianco. Qui, nella stazione intermedia posizionata a 2.173 metri, si trova lo spazio Cave Mont Blanc, una cantina sperimentale attualmente chiusa per lavori di ristrutturazione. E in cantina abbiamo incontrato, quasi casualmente perché era impegnato nei lavori, Nicolas Bovard, presidente di Cave Mont Blanc, che ci ha raccontato quel che tutti i wine lover potranno ammirare a partire da febbraio, quando finalmente la cantina verrà riaperta al pubblico.

DI COSA DI TRATTA?

Innanzitutto, si tratta di viticoltura eroica, quella d’alta quota, e di uve che sono perfette sia per essere trasformate in vini fermi sia per la spumantizzazione metodo classico. L’altitudine ha la sua importanza, perché quella dei vigneti di Morgex e La Salle ha la valenza della latitudine nello Champagne. Nascono così le “bollicine dei ghiacciai”, prodotte in base alle classiche tecniche di spumantizzazione messe a punto a partire dal 1700 nello Champagne, applicate dalla metà del 1900 in Savoia e a partire dal 1983 in Valle d’Aosta dalla cantina di Morgex e La Salle, che può vantare il fatto di essere l’unica azienda in Valle d’Aosta a produrre spumante metodo classico a denominazione di origine controllata. Il prodotto-icona di questa spumantizzazione tra le nevi eterne è rappresentato dalla Cuvée des Guides, dedicata alle guide alpine di Courmayeur: dal 2003, guide e cantina si sono incontrate per vinificare il Prié Blanc, vitigno autoctono valdostano, oltre i 2000 metri con una spumantizzazione in quota e dal 2015, grazie alla collaborazione di Sky Way Monte Bianco, è stata creata una vera e propria cantina ai 2173 metri del Pavillon du Mont Fréty, dove ogni anno condizioni particolari di altitudine, pressione atmosferica e temperatura danno vita alla Cuvée des Guides, spumante metodo classico dalle caratteristiche uniche e rare.

FARE VINO A 2.173 METRI

“Questa è una piccola cantina, ma possiamo dire senza ombra di dubbio che è la più alta d’Italia a livello di lavorazione e affinamento. C’è qualcosa ancora più in alto per il solo affinamento, ma se consideriamo la lavorazione direi che siamo gli unici oltre i duemila metri di altezza”, ci racconta il presidente Bovard. “Qui ci occupiamo proprio della lavorazione della cuvée dedicata alle guide alpine. Portiamo il vino fermo quassù, naturalmente utilizzando la funivia, e poi diamo il via alla rifermentazione: tiraggio, presa di spuma, affinamento e sboccatura”. A febbraio, quando ci sarà l’inaugurazione – confidando nel rispetto dei tempi prestabiliti –, al Pavillon du Mont Fréty sarà disponibile per i wine lover un nuovo percorso espositivo, più interattivo. “Racconterà il processo di spumantizzazione ai piedi del Monte Bianco, la viticoltura di montagna e poi si potrà vedere la zona di lavorazione”, spiega il presidente della cantina.

ASCESA IN DUE TAPPE

Chi decide di salire da Courmayeur al Pavillon, per poi concludere l’ascesa fino a Punta Helbronner, non avrà solo la cantina come attrazione. La stazione di partenza, The Valley, è il luogo perfetto per far colazione con le strepitose brioche del Café des Alpinistes. Al Pavillon du Mont Fréty c’è da ammirare la stazione dal design architettonico unico nel suo genere, che ricorda la forma di un occhio, e da visitare lo spazio Hangar 2173, dove si possono conoscere le tappe della storia della costruzione dell’attuale funivia. Durante la bella stagione, i visitatori possono godere della terrazza TheOrganics Skygarden Courmayeur e del Giardino Botanico Alpino Saussurea, uno spazio verde che raccoglie 900 specie botaniche provenienti da tutto il mondo. Inoltre, la stazione mette a disposizione apposite sale per eventi privati, compresa una Sala Cinema, che può accogliere fino a 148 persone. Il “grande balzo” da qui a Punta Helbronner, a 3.466 metri, è davvero spettacolare, perché se la giornata è bella permette di vedere un panorama indimenticabile del massiccio del Bianco e del Mer de Glace. La stazione in alta quota è stata progettata per stupire il visitatore con spazi di grande impatto visivo come SkyVertigo, una passerella in vetro con vista sul ghiacciaio e sul Monte Bianco, la terrazza panoramica Osservatorio 360° e il Kartell Bistrot Panoramic. Un tunnel e un ascensore collegano questa stazione al Rifugio Torino, storico punto di riferimento per gli alpinisti. Inoltre, all’interno della stazione, in collaborazione con Feltrinelli, è stata installata la libreria più alta d’Italia e uno shop con articoli ispirati al mondo della montagna.

CON O SENZA PRENOTAZIONE

Quando la cantina sarà riaperta al pubblico, le visite saranno libere, senza bisogno di prenotazione: basta fare il biglietto e salire in quota con SkyWay. Per visite guidate con particolari necessità è necessario, invece, contattare il servizio clienti di SkyWay via mail o telefonicamente. La cuvée è acquistabile e degustabile all’interno del Ristorante Alpino al Pavillon e anche al Kartell Bistrot Panoramic. Cave Mont Blanc è, infine, disponibile per chi fosse interessato a organizzare un evento in cantina davanti alla montagna più alta d’Europa.