Sotto la presidenza di Silvano Brescianini, è stato festeggiato il traguardo (anno di fondazione 1990) e ufficializzata l’approvazione delle Uga.
Un grande evento in Franciacorta. Il Consorzio di tutela della Docg bresciana ha celebrato il 35° dalla fondazione, risalente al 1990, con una “tre giorni” iniziata dall’evento riservato ai soci e poi proseguito con un convegno nel corso del quale sono state presentate le prossime strategie per il territorio e per il suo metodo classico.
La prima giornata è stata arricchita dalla partecipazione del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha reso omaggio al Consorzio per il lavoro svolto in questi anni. “Avete saputo affrontare le sfide con determinazione – ha dichiarato il Ministro – grazie a un disciplinare rigoroso che è alla base del successo di questo prodotto apprezzato in tutto il mondo”.
Questa “disciplina” è stata al centro della terza giornata, nel corso della degustazione tecnica condotta dai Master of Wine italiani (Gabriele Gorelli, Andrea Lonardi e Pietro Russo), che ha rappresentato anche l’occasione per guardare al futuro della denominazione, in un passaggio che parte proprio dalla disciplina per arrivare alla cultura del Franciacorta, che si sviluppa attraverso la maggiore conoscenza del territorio, la valorizzazione delle annate, l’investimento nelle micro vinificazioni, la realizzazione di una carta del Saten. “I valori dei produttori sono solidissimi”, ha affermato Andrea Lonardi.
Nel mezzo, la seconda giornata che si è conclusa con la cena di gala presso il ristorante Due Colombe di Borgonato è stata l’occasione per analizzare, con i dati di Nomisma, la fama del Franciacorta, conosciuto dal 95% dei consumatori italiani (e il 61% lo ha bevuto almeno una volta nell’ultimo anno) e avvantaggiato dalla tendenza alla crescita dello sparkling wine a livello internazionale. In questa giornata, il presidente del Consorzio di Tutela, Silvano Brescianini, ha ufficializzato alla stampa l’approvazione da parte dell’Assemblea delle Unità Geografiche Aggiuntive, le cosiddette “Uga”, ben 134! La volontà del Consorzio è di arrivare a inserire le Uga nel disciplinare, azione che richiederà diversi anni prima di essere totalmente compiuta. Un’altra iniziativa auspicata è legata alla rivalutazione delle annate dopo dieci anni dalla vendemmia.
“Le prime bottiglie con le unità geografiche aggiuntive non credo saranno nel mercato prima del 2030”, ha affermato Brescianini. “Le Uga hanno rispecchiato i nomi e i confini presenti nelle proprietà, andando oltre all’eredità del catasto napoleonico che è stata una base importante dalla quale partire. Non sono tante o poche: sono quelle che sono, frutto dell’indagine del lavoro sul campo, di quello che si vede sul territorio”.
Guardando al domani, Brescianini – che è in scadenza di mandato e pare non si ricandiderà, e per la nomina del successore già si vocifera che sarà la prima volta di una presidente donna in Franciacorta – ha detto: “Io rappresento la seconda generazione della denominazione, al 50° sarà pienamente inserita la terza generazione e questa sarà cresciuta in un territorio ben diverso da quello che conoscevano quelli come me, fatto che ritengo sia estremamente positivo perché i giovani di oggi girano per il mondo, hanno il passaporto consumato dai timbri e sanno raccontare meglio di noi il lavoro che si fa in Franciacorta, presentandolo nei mercati internazionali”.