In Alto Adige, nei pressi di Bressanone, c’è una delle cantine più amate e visitate d’Italia, e si trova all’interno di un’Abbazia fondata nel 1142. Si tratta di Abbazia di Novacella. Ne abbiamo già scritto un po’ di tempo fa, raccontando i numeri ingenti – oltre 100mila presenze – e l’unicità della struttura che ospita non solo la cantina e le annesse attività ricettive, come il ristorante, ma anche molti gioielli artistici (la Basilica di Santa Maria Assunta, il rinascimentale Pozzo delle Meraviglie e la romanica Cappella di San Michele, una maestosa biblioteca con un patrimonio di 65mila volumi e il Museo abbaziale), e una comunità di 16 confratelli attivi. Nel 2021 sono state allestite due nuove sale all’interno della biblioteca e raccontano la storia dell’economia neocellense e della sua antica e prestigiosa scuola. Le visite sono un’attività collaudata e i biglietti possono essere acquistati direttamente dal sito, partendo dalla semplice visita in autonomia con audioguida (13 euro) per arrivare a quelle ai vigneti con degustazione finale (25 euro). Per chi se lo può permettere, contribuendo finanziariamente alla vita della comunità, c’è anche la formula deluxe, per un massimo di 4 partecipanti e al costo di 600 euro, con il gran finale della degustazione di otto vini della storica cantina del Kloster Neustift, accompagnati da formaggi di latte crudo del famoso affinatore Hansi Baumgartner di Vahrn. L’evoluzione delle formule sono comunque costanti, come ci ha raccontato in quest’intervista Werner Waldboth, direttore vendite e marketing dell’azienda.

Il giardino dell’Abbazia
Quali sono le nuove formule che avete sviluppato per i wine lovers?
Abbiamo creato diverse offerte: dalla semplice visita guidata ai vigneti fino all’esperienza esclusiva “Deluxe”, durante la quale facciamo degustare vini rari in spazi dell’abbazia normalmente non accessibili al pubblico. Inoltre, l’esperienza al museo rimane tuttora la formula più richiesta.
Come viene gestita l’esperienza enoturistica?
Avendo un numero elevato di visitatori, disponiamo di un reparto dedicato all’hospitality. Le prenotazioni possono essere effettuate direttamente online sul nostro sito oppure, naturalmente, presso il punto informazioni.
Come integrate la vostra offerta con quella del territorio in cui si inserisce l’azienda?
Abbiamo avviato alcune collaborazioni con guide turistiche e cicloturistiche che hanno creato pacchetti nei quali la nostra realtà è inclusa.
Progetti futuri in ambito enoturistico?
Stiamo per ampliare la nostra offerta di hospitality integrandola anche con la possibilità di pernottamento. In futuro, quindi, sarà possibile per i visitatori vivere un’esperienza ancora più completa soggiornando all’interno dell’abbazia.

Il Museo interno all’Abbazia

