La tenuta di Salice Salentino ha convertito le antiche scuderie in camere e suites per gestire un’intensa attività di cerimonie, soprattutto internazionali, affiancate dalle esperienze in cantina
Nominata “Best location for wedding” dalla più autorevole rivista europea dedicata al mondo delle cerimonie, Castello Monaci è diventata un punto di riferimento nell’ambito delle destination weddings ovvero dei matrimoni celebrati in Italia da una clientela internazionale che sceglie il nostro Paese per un party nuziale che dura almeno tre giorni. Il che è sicuramente strano, per una realtà che nasce come produttrice di vino. Ma definire Castello Monaci come “una cantina” è riduttivo, perché innanzitutto si tratta di un magnifico castello di origine cinquecentesca, dimora della famiglia Memmo, che qui ha avviato un progetto lungimirante di hospitality, convertendo le antiche scuderie in luogo riservato agli ospiti. Di conseguenza, come ci racconta Luigi Seracca Guerrieri, figlio dello storico presidente Vitantonio Seracca Guerrieri – oggi la cantina fa parte di Gruppo Italiano Vini – ed esponente di nuova generazione alla conduzione dell’azienda, le attenzioni verso l’accoglienza non solo dei wine lovers, ma anche di una clientela che raggiunge Salice Salentino per soggiornare e per visitare la Puglia, la città di Lecce e per godersi il bel mare che dista una ventina di minuti dalla cantina, sono davvero alte.
Quanto conta l’hospitality per Castello Monaci?
Si tratta di una struttura integrata il cui valore supera quello strettamente economico, perché ci permette di essere anche un luogo dedicato a destination wedding e di poter sostenere tutti gli investimenti legati al personale impiegato in questo luogo per la ristorazione, per la gestione delle camere, i personal trainer per la palestra e le massaggiatrici per la Spa. Se tutto questo fosse slegato dalle cerimonie e dovesse sostenersi con una generica clientela turistica, probabilmente non sarebbe sostenibile. Invece, grazie anche ai riconoscimenti ottenuti a livello internazionale, siamo subissati di richieste da tutto il mondo e lavoriamo con i principali tour operator specializzati nell’ambito delle cerimonie, con un surplus di domanda rispetto alla nostra potenziale offerta. Dobbiamo solo stare attenti a non raggiungere il livello di saturazione e a gestire bene il calendario degli eventi, anche perché questo tipo di matrimoni determinano in genere un’occupazione di un intero weekend tra la festa precedente alle nozze, il giorno della cerimonia e il pool party del giorno successivo.
Di conseguenza, a un wine lover, conviene visitare l’azienda durante la settimana?
Sì, perché il nostro core business in termini di hospitality è rappresentato dai matrimoni e la stagione di punta, nonostante il clima a volte torrido, è quella estiva, quando raggiungiamo il top dell’occupazione. Durante la settimana c’è maggiore tranquillità e le camere in struttura tendenzialmente si trovano.

La piscina delle Scuderie di Castello Monaci
C’è poi la villa, a uso riservato, frequentata anche dai vip…
Si chiama Casina Metrano ed era la casa del custode, che presidiava l’ingresso verso la cantina. L’abbiamo ristrutturata, creando una splendida piscina, e oggi dispone di cinque camere da letto con altrettanti bagni, ci sono le biciclette, c’è il barbecue, il maxi schermo, la vista sui vigneti di Malvasia e Chardonnay. Un posto ideale per chi vuole godersi l’entroterra salentino con la famiglia e con gli amici.
E poi c’è il mare a pochi km…
La posizione è fortunata. Siamo al centro tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto. Siamo vicini a Porto Cesareo e in posizione comoda per raggiungere il centro storico di Lecce, per visitare Taranto che dal punto di vista gastronomico è a mio avviso la città più interessante, per scendere fino a Leuca. E qui intorno ci sono tantissime masserie da visitare e tanti miei amici produttori di vino che hanno investito in hospitality e che andrebbero visitati: penso a Gianfranco Fino, a Bruno Vespa, alla Masseria Li Veli, e poi Cantele, Tenute Rubino, Schola Sarmenti, Menhir e a tutti gli altri. In Salento ormai l’hospitality manager ha la stessa importanza dell’enologo e ai miei ospiti suggerirei di fermarsi per un po’ di tempo, così da costruire un percorso di tipo enoturistico.
Quali esperienze offrite a Castello Monaci?
Abbiamo strutturato tre tipi di esperienze: la prima prevede un assaggio di tre vini con un piccolo aperitivo, la seconda di cinque vini con un tagliere di salumi e formaggi più importante, la terza propone invece il giro completo dell’azienda, compreso il Castello, e un pranzo a buffet nelle Scuderie. Nelle prime due esperienze, la degustazione si tiene all’interno del Museo del Vino. Ogni esperienza prevede il tour dai vigneti alla cantina.