Nostra intervista ai fratelli Francesco e Michele Montresor: “Oltre ad essere un luogo di lavoro, Ottella è anche un luogo di bellezza, cercando sempre l’equilibrio tra estetica e funzione”
L’assegnazione del Global Best Of Wine Tourism Award 2025 sancisce l’importanza del lavoro avviato in questi anni da Ottella e dai suoi esponenti di quarta generazione, i fratelli Francesco e Michele Montresor. Il premio è stato assegnato in occasione della Conferenza Annuale della Rete Globale Great Wine Capitals che premia le eccellenze enoturistiche. Qui Ottella – cantina interprete del territorio del Garda veronese dal 1905 innanzitutto con i suoi Lugana, ma poi anche con i grandi rossi della Valpolicella e con l’olio extravergine di oliva – ha ricevuto il Best of Wine Tourism della Camera di Commercio di Verona all’interno della Categoria Architettura e Paesaggio e si è aggiudicata anche, come detto, il prestigioso Premio Global Best Of Wine Tourism 2025.
Fondata quasi 120 anni fa a Peschiera del Garda, nella località che le ha dato il nome, Ottella è stata protagonista di una rapida crescita che ha coinciso con l’ingresso in azienda di Francesco e Michele Montresor. Nel 2013 ha preso il via il progetto della nuova cantina, un luogo unico, dal segno contemporaneo, dove poter vivere un’esperienza autentica e inteso a rappresentare i valori dell’azienda: l’amore per la vigna, il paesaggio e l’arte. Il vino viene accompagnato da dipinti e sculture, il tratto di famiglia. Ottella è oggi una realtà di 90 ettari in Lugana, nelle zone più vocate della denominazione, riconosciuta e apprezzata a livello internazionale per la qualità dei suoi vini. Ai fratelli Montresor abbiamo chiesto, dopo la conquista del premio, di raccontarci cosa contraddistingue l’offerta enoturistica e quali sono i futuri progetti.
Quando avete iniziato ad aprire Ottella al pubblico e come avete sviluppato le attività di enoturismo?
L’azienda è stata fondata nel 1905 e, fin dai primi anni, abbiamo traccia di vendita al dettaglio, ma l’accoglienza in azienda viene organizzata e valorizzata a partire dai primi anni ‘90. Dal 2013, con la costruzione della nuova cantina e poi del nuovo wineshop, l’accoglienza è diventata uno dei nostri asset fondamentali, grazie anche alla nostra posizione a Peschiera del Garda, nella parte veronese della denominazione Lugana doc, uno dei luoghi di maggior interesse turistico d’Italia.
Qual è l’aspetto che contraddistingue la vostra azienda rispetto a tutte le altre cantine italiane in termini di accoglienza ed esperienza enoturistica?
L’obiettivo della nostra azienda è quello di far vivere ai nostri ospiti un’esperienza esclusiva che possa generare un’emozione e poi un ricordo. Per questo, attraverso architettura, arte e paesaggio, abbiamo costruito una cantina che, oltre ad essere un luogo di lavoro, è anche un luogo di bellezza, cercando sempre l’equilibrio tra estetica e funzione.
Tra le esperienze che offrite, qual è la più richiesta dal pubblico?
A chi viene a trovarci, offriamo un’unica esperienza con diverse declinazioni, in base ai desideri del visitatore, che comprende la visita alla cantina, la barricaia, le botti in cemento, fino alle anfore in terracotta. Arte, bellezza e racconto conducono il visitatore. La degustazione dei vini, accompagnata da ricercati prodotti del territorio, diventa il momento in cui tutto quello che si è visto, sentito e percepito si trasforma a livello sensoriale in sapori, profumi, memoria, emozioni. Questo percorso può avere un taglio tecnico-enologico oppure più orientato al mondo dell’arte. Lo scopo è da sempre quello di poter condividere la nostra passione per il settore enoico e per la bellezza racchiusa in ogni dettaglio della nostra cantina.
Come è andata l’ultima stagione per l’enoturismo in azienda? La stagione appena conclusa è andata molto bene. Godiamo di un flusso turistico importante nell’area del Lago di Garda. La forza del nostro brand nei mercati di riferimento come Germania, Olanda ed Est Europa fa sì che, chi viene a trovarci, abbia già un’idea di ciò che andrà a vedere e degustare. A noi spetta il compito di valorizzare al massimo questa aspettativa attraverso la qualità dei nostri vini, con la massima cura di ogni dettaglio nell’accoglienza.
Quali sono i progetti in cantiere? Avete in particolare l’intenzione di potenziare la ristorazione o di investire nella possibilità di pernottamento?
Viviamo in un luogo dove le strutture alberghiere sono tante e di crescente qualità, molte delle quali serviamo con i nostri vini. Per questo motivo, la nostra idea di esperienza rimane quella di essere al servizio delle loro strutture e dei loro clienti. Per quanto riguarda progetti in cantiere, ne abbiamo di importanti e ambiziosi su un’altra denominazione e presto ne faremo comunicazione.
Un’ultima domanda legata alla GenZ: dal vostro osservatorio, c’è una reale perdita di interesse tra i più giovani rispetto al vino? E come si possono “attrarre” i ventenni/trentenni di oggi in cantina, in maniera più “emozionale”?
Noi abbiamo tantissimi giovani che vengono in azienda perché l’esperienza che offriamo in Ottella è contemporanea nei messaggi e nei valori che il nostro staff, giovane e motivato, esprime con semplicità e competenza.