San Michele, una bella scoperta in provincia di Brescia

di Andrea Guolo

A Capriano del Colle, l’azienda è protagonista di una piccola denominazione tra le alture del Monte Netto. Nella sua Cascina Belvedere, ospita ogni domenica eventi e aperitivi con prodotti del territorio

Monte Netto, lo conoscevate? Si tratta di una piccola altura, 133 metri di quota, che appare improvvisamente, inaspettata, lungo la via ciclabile tra Brescia e Cremona. Ed è zona di vini, territorio con una piccola denominazione che prende il nome di Capriano del Colle, come la località dove si trova questa collina e dove si trova l’azienda di cui parliamo oggi: San Michele.

Questa società agricola è di proprietà della famiglia Danesi. La sua storia è abbastanza recente: tutto inizia nei primi anni ’80 con l’acquisizione di alcuni appezzamenti e una cantina a Capriano del Colle. Erano anni in cui sul Monte Netto si badava a produrre grandi quantità di un vino dignitoso, a buon prezzo, da vendere sfuso. Di strada, da allora, ne è stata fatta e oggi la cantina è portabandiera della denominazione, è certificata bio dalla vendemmia 2018 e ha un’offerta di vini ampia, dalle bollicine (Belvedere Brut, blanc de blancs) ai rossi secchi e dolci, ai bianchi, fino a un rosato. Dispone di sedici ettari divisi tra otto appezzamenti, ognuno con caratteristiche proprie. Ha lavorato con particolare convinzione e caparbietà sul Marzemino, vitigno che lega la storia del territorio all’antica dominazione veneziana, e sul Trebbiano, che nel Bresciano prende il nome di Turbiana ed è l’uvaggio di riferimento del Lugana, il cui territorio non è distante da qui. A pochi chilometri da Brescia, San Michele rappresenta una soluzione “fuori porta” particolarmente interessante per un’esperienza enoturistica, che si può effettuare dal lunedì al sabato (ore 9-18) al costo di 20 euro a persona. La formula base prevede la visita dei vigneti, della cantina e la degustazione guidata di tre vini, in abbinamento a una selezione di salumi e formaggi del territorio. E poi, come ci ha raccontato Mario Danesi, contitolare dell’azienda e vice presidente del consorzio di tutela dei vini di Capriano del Colle, c’è nella bella stagione un evento fisso alla domenica, che rappresenta un vero e proprio momento di presentazione delle specialità territoriali.

Come avete impostato l’enoturismo?

L’accoglienza in azienda è sempre stata una delle nostre principali vocazioni e un modo per far conoscere un territorio che merita di essere visitato. Essendo poi un territorio più ristretto e forse meno conosciuto di altri, pensiamo che accogliere sia un passaggio fondamentale per comunicarne le caratteristiche.

Qual è il luogo dove gestite l’accoglienza?

Qualche anno fa abbiamo deciso di ristrutturare una cascina storica del territorio, Cascina Belvedere, costruita nel 1884. Le visite, da maggio a ottobre, si concludono in questa cascina e ogni domenica sera proponiamo, al suo interno, un aperitivo con i nostri vini e con i prodotti del territorio.

Si può anche pernottare?

Al momento non disponiamo di stanze, ma c’è un progetto in cantiere e questo dovrebbe rappresentare un ulteriore sviluppo.

Qual è l’unicità che siete in grado di offrire all’enoturista?

Oltre alla possibilità di degustare i nostri vini, quella di vivere un territorio vicino alla città di Brescia e, al tempo stesso, immerso nella natura, in un parco agricolo regionale.

Come vedete il futuro dell’enoturismo e quali cambiamenti sta determinando la “stretta” legata al nuovo codice della strada?

Quando arriva un cambiamento, ne deriva una riflessione sull’evoluzione di un fenomeno, e questo vale anche per l’enoturismo. Ad ogni modo, non abbiamo riscontrato nelle ultime settimane dei cambiamenti particolari rispetto all’esperienza precedente. Certamente, il fatto di sviluppare l’accoglienza con l’inserimento futuro del pernottamento potrà rappresentare un punto di forza.