Pieropan apre Villa Cipolla, château in Valpolicella

di Andrea Guolo

A Tregnago, tra i vigneti dell’Amarone, sono stati ultimati i lavori di recupero dell’immobile storico, che sarà destinato all’ospitalità con soft opening dal prossimo mese. Intanto l’azienda ha celebrato i 50 anni del Calvarino

A un anno dall’inaugurazione della sua nuova spettacolare cantina integrata nelle colline di Soave, Pieropan fa il salto di qualità nell’accoglienza turistica con l’apertura, dopo un lungo e accurato restauro, di Villa Cipolla a Tregnago, tra i filari delle uve destinate a diventare Amarone della Valpolicella. Si parte dal prossimo mese, con modalità soft opening: i primi fortunati ospiti saranno i clienti nazionali e internazionali di Pieropan, che avranno modo di ammirare la dimora storica e le otto camere ricavate al termine dei lavori. Si tratta di una nuova destinazione all’interno di un territorio già ricco di offerta, ma che con Villa Cipolla potrà disporre di un vero e proprio gioiello.

Un’immagine di Villa Cipolla Pieropan (tratta dal sito Ville Venete & Castelli)

CHÂTEAU CON CINTA MURARIA

Si tratta di uno château circondato da una cinta muraria e con un ettaro di vigneto al proprio interno”, racconta a italianwinetour.info Dario Pieropan, enologo dell’azienda ed esponente di quarta generazione insieme al fratello Andrea. “Mio padre Leolindo e mia madre Teresita lo acquistarono nel 2001 e da allora, passo dopo passo come ogni cosa che viene fatta in Pieropan, è stato effettuato il restauro conservativo con trasformazione d’uso in struttura destinata all’accoglienza. In sostanza, il restauro ha richiesto vent’anni di tempo. Abbiamo ricavato otto camere in stile vintage, rispettando i dettami dell’epoca a cui risale la villa settecentesca”. Cosa accadrà all’interno di Villa Cipolla? “Sarà utilizzata solo per il pernottamento e la prima colazione, perché non vogliamo portar via il lavoro ai nostri amici ristoratori. Diventerà un punto di appoggio per visitare il territorio”, precisa Dario Pieropan.

Vigneto di Pieropan con vista Rocca di Soave

CALVARINO, IL PRIMO BIANCO CRU

L’occasione per raccontare questa nuova iniziativa enoturistica dell’azienda di Soave (Verona) è stata il cinquantenario di Vigneto Calvarino, l’icona di Pieropan e il primo “cru” bianco nella storia d’Italia. L’idea nasce da una decisione condivisa di Leonildo Pieropan con Luigi Veronelli, il più grande critico nella storia del vino italiano, che aveva definito Vigneto Calvarino come “un abito blu per un uomo”. Questo “piccolo Calvario”, nome legato alla pendenza del vigneto e alla difficoltà della coltivazione delle uve, ha un’estensione di otto ettari, per una produzione annuale di 70mila bottiglie. La degustazione organizzata a Soave il 6 aprile è iniziata dall’ultima annata (2021) per risalire nel tempo fino ad arrivare al 1987: più si va indietro e più emerge il terroir vulcanico di Soave e delle sue colline. “Vigneto Calvarino – racconta Andrea Pieropanha segnato una svolta nel panorama del vino italiano, perché con esso si è capita l’importanza dell’interpretazione di un terroir. Papà ha sapiro e voluto amonizzare il rapporto tra uomo, territorio e vitigno in un vino unico ed esemplare, ponendo una pietra miliare per l’enologia italiana”.

La Bottaia nella nuova cantina di Pieropan

TASTING SENZA LIMITI DI TEMPO

La cantina di Soave è stata inaugurata un anno fa e ha comportato una svolta nell’accoglienza di Pieropan. È un luogo bellissimo, ideale per i tasting e per le foto dei wine lovers che poi girano attraverso i social e rappresentano il più efficace veicolo pubblicitario. Ed è anche uno spazio aperto destinato a ospitare mostre d’arte ed eventi culturali. “Le sue dimensioni, dieci volte maggiori rispetto alla cantina storica, ci permettono di accogliere molte più persone, che possono vedere come è stata ideata una cantina all’interno di una collina e che facciamo divertire con una bellissima degustazione”, precisa Dario Pieropan. Formule e prenotazione sono disponibili sul sito aziendale. Si parte dalla formula base, visita con quattro etichette in degustazione (25 euro a persona) per salire poi con la degustazione dei “classici” di Pieropan (45 euro a persona) e infine, per andare a sfidare il tempo, con la degustazione delle vecchie annate (85 euro a persona).