L’azienda entrata a far parte della holding Brave Wine di Renzo Rosso organizza la “cerca” con trifulau e cane nei suoi 16 ettari di bosco
Oggi andiamo in Langa, in località Monforte d’Alba, per conoscere Josetta Saffirio. Un’azienda, quella creata alla fine dell’Ottocento da Giovanni Battista Saffirio, che ha fatto parlar di sé grazie all’ingresso nella holding Brave Wine, creata da Renzo Rosso e dalla moglie Arianna Alessi (che di Brave Wine è amministratore delegato). Alla guida di Josetta Saffirio c’è invece Sara Vezza, esponente di quinta generazione, che alla produzione di circa 100 mila bottiglie all’anno in certificazione biologica, focalizzata sul Barolo, ha aggiunto la linea che porta il suo nome ed è concentrata sul Metodo classico Alta Langa e Nebbiolo.
In Langa è già stagione di tartufo bianco e da Josetta Saffirio organizzano la wine&truffle experience, un’autentica caccia al tartufo con i trifulau (cercatori) dell’azienda e con i loro tabui (cane da tartufi). L’esperienza è acquistabile direttamente dal sito, ha una durata di tre ore e un costo di 80 euro a persona. Dopo la ricerca nei boschi infatti, il personale dedicato all’accoglienza porta i clienti in cantina, raccontando loro la storia dell’Azienda e di come si produce il Barolo. Infine, ecco la possibilità di godere di un’esperienza enogastronomica d’eccellenza degustando i vini della cantina in abbinamento a prodotti a base di tartufo e a un tagliere di prodotti del territorio. Sono richieste scarpe di ricambio e un abbigliamento comodo.
L’offerta è resa possibile dal fatto che Josetta Saffirio può contare su 16 ettari di bosco, con progetti specifici dedicati alla salvaguardia della biodiversità, come una tartufaia, una nursery per le barbatelle di vite, un bosco di roverelle ripiantato da seme dove ospitano arnie di api e curano il birdgardening.
“Dal 2008 – afferma Sara Vezza – abbiamo avviato questo progetto per promuovere la biodiversità. Su quasi 5000 metri, abbiamo 12 diverse piante micorizzate per il tartufo, come la nocciola, il pioppo, il tiglio e la quercia. Siamo molto orgogliosi di questo progetto e al momento siamo l’unica cantina nella zona ad aver creato aree di biodiversità; speriamo di essere un esempio positivo per molti altri. Nella nostra foresta di tartufi, offriamo agli amanti del vino l’opportunità di vivere un’autentica caccia al tartufo, con il cacciatore e il suo cane addestrato. È un’esperienza molto apprezzata, poiché è divertente e coinvolgente”.