Tenuta Argentiera tra vino, arte e accoglienza

Il progetto "Arte diffusa" ideato e curato da Paola Maria Formenti rafforza l'appeal della cantina bolgherese, in cima alle colline che guardano il Tirreno

di Stefania Fava

In cima alle colline che guardano il Tirreno, Tenuta Argentiera (ne abbiamo già scritto qualche tempo fa) conferma una rotta chiara: vini identitari, enoturismo curato e un dialogo concreto con l’arte. Fino al 3 novembre 2025 l’azienda ha ospitato tre opere di Giuseppe Bergomi come partner del progetto “Arte diffusa sulla costa toscana”, un itinerario che unisce i borghi di Bolgheri, Castagneto Carducci e Casale Marittimo e all’interno della Tenuta.

Clicca qui per l’articolo e le degustazioni di Argentiera su Vinonews24

L’ARTE IN CANTINA: GIUSEPPE BERGOMI E IL CORPO COME “LIBRO INFINITO”

Il progetto Arte diffusa è stato ideato e curato da Paola Maria Formenti. La curatrice svolge l’attività di perito e consulente per collezioni e gallerie (tra cui Hauser & Wirth) e in quanto appassionata di vino, crea un progetto che mette in relazione la sua esperienza nell’arte con la cultura vitivinicola locale.

La mostra diffusa ha coinvolto luoghi pubblici e privati, con l’obiettivo di unire comunità e territorio attraverso arte, storia, natura e architettura. La rassegna presenta 16 opere di Giuseppe Bergomi (in gran parte da collezioni private), un prestito dal Museo di Santa Giulia e tre nuovi interventi site-specific.

una delle opere esposte in Tenuta
una delle opere esposte in Tenuta

Argentiera ha voluto esporre tre sculture e il team accoglienza le introduce durante le visite, integrandole nel racconto del luogo. Bergomi concentra la ricerca sul corpo umano, “un libro infinito” da rileggere ogni volta e in azienda le protagoniste sono Ilaria e Valentina, le figlie, in diverse pose e materiali.

L’artista osserva il mondo… Noi produttori di vino, in qualche modo, facciamo lo stesso”, osserva Stanislaus Turnauer, unendo sensibilità creativa e lavoro in vigna.
A Bolgheri un’opera esposta sul sagrato della Chiesa in Piazza Teresa racconta l’annunciazione a Maria, il Golgota sul retro della stessa installazione e la resurrezione rappresentata dall’altare della chiesa sullo sfondo.

LA STORIA E I PROTAGONISTI DI ARGENTIERA

Tenuta Argentiera nasce nel 1999 all’interno della storica Tenuta di Donoratico appartenuta alla potente famiglia Serristori di Firenze, che l’aveva acquisita nel 1512. In epoca etrusca l’area era un sito di estrazione dell’argento, da cui il nome Podere Argentiera, già esistente nei mappali del catasto granducale, che da sempre rappresenta la parte viticola della proprietà.

Il progetto enologico odierno prende forma, in particolare, grazie all’operato di Federico Zileri Dal Verme, figura agronomica di rilevante autorevolezza nel bolgherese fino a arrivare alla seconda fase, con il passaggio nel 2016 alla nuova proprietà dell’imprenditore austriaco Stanislaus Turnauer che, guidato da una passione autentica per la Toscana e da una chiara visione imprenditoriale, ha operato una scelta di vita per sé e la sua famiglia.

Stanislaus Turnauer alla festa per i 25 anni della Tenuta
Stanislaus Turnauer alla festa per i 25 anni della Tenuta

La nuova proprietà dà a Argentiera una visione internazionale, rispettosa del patrimonio, per un progetto enologico di alto profilo, investendo in competenze diverse unite dall’amore per il territorio. L’enologo è Nicolò Carrara da dieci anni in continuità con lo stile di Stephane Derenoncourt e dal 2019 il direttore generale è l’agronomo Leonardo Raspini, profondo conoscitore di Bolgheri, che contribuisce in modo strategico all’evoluzione della cantina.

IL PUNTO PIÙ ALTO (E MARINO) DELLA DOC

Argentiera è collocata al culmine meridionale della DOC Bolgheri, con 85 ettari vitati nel comune di Castagneto Carducci e quote di altezza che raggiungono i 200 metri.

Gli ettari totali sono 153 complessivi, tra bosco, macchia mediterranea e spazi aperti che favoriscono la ventilazione naturale dei vigneti. Grazie alla posizione marittima e altimetrie elevate, Argentiera vanta un territorio dalle caratteristiche ben delineate e equilibrate, che si estende a anfiteatro dall’Aurelia al Monte Gabbro, con una composizione dei suoli che segue un disegno geologico preciso: sabbie eoliche verso la costa, sabbie antiche con limi e argille nella fascia mediana, calcareo-argillosi con scheletro sull’altopiano de I Pianali.

Le zone chiave è Poggio ai Ginepri (30 ettari a sabbie rosse ferrose, vocate anche al Vermentino), poi Villa Donoratico (12 ettari con suoli di transizione più argillosi, ideali per Merlot e Petit Verdot) e I Pianali (43 ettari a 180–200 m, calcareo-argillosi con scheletro) da cui nasce la selezione per Argentiera Bolgheri DOC Superiore. Unico nella sua particolarità è il Ventaglio, 1 ettaro e mezzo di Cabernet Franc a 120 m s.l.m., impiantato “a raggiera” intorno a un grande leccio: il primo single-vineyard della tenuta.

il vigneto Ventaglio
il vigneto Ventaglio

L’anfiteatro di vigne è esposto fra sud e sud-ovest, ha una ventilazione costante e escursioni termiche benefiche. I raggi del sole pomeridiani si specchiano sulla superficie del mare generando un fenomeno di riflessione che regala alle piante una speciale esposizione alla luce. La tenuta si trova nell’area meno piovosa della Doc, protetta dalle piogge di fine estate grazie a importanti corridoi d’aria, favorendo quindi una maturazione ottimale delle uve.

La cantina, firmata Bernardo Tori, reinterpreta la tipologia della fortezza toscana su un crinale che si affaccia dal golfo di Castiglioncello fino al Golfo di Baratti, con davanti le isole dell’arcipelago toscano e la Corsica.

In vigneto si lavora in maniera manuale, si riducono i trattamenti, si pratica lotta biologica con insetti antagonisti; reinnesto e curetage mitigano il mal dell’esca evitando la chimica con l’obiettivo di produrre vini di terroir eleganti, freschi e sapidi. La vinificazione è per gravità e per parcella (circa 45 appezzamenti vendemmiati separatamente).

ENOTURISMO TRA TEMPO LENTO, TRE PERCORSI E UN WINE CLUB

Argentiera ha eletto l’accoglienza a asset strategico della sua filosofia: l’offerta privilegia gruppi contenuti, gestione attenta del tempo e un racconto tecnico che parte dai filari.
Tre i format: Cellar Tour, un passaggio sulla terrazza con vista sulla costa e degustazione in enoteca; Vineyard Experience, una passeggiata tra i filari fino all’altana sui vigneti dell’Argentiera Doc Superiore, visita della cantina e wine tasting riservato; Ventaglio Tour, con visita della cantina e del vigneto Ventaglio, con degustazione privata.

Argentiera è un luogo da vivere in prima persona”, sottolinea Leonardo Raspini, spiegando la centralità dell’esperienza in loco per cogliere serietà e autenticità della produzione.