Il primo giorno su due ruote della coppia Marchetto – Guolo, novelli e-ciclisti alla scoperta della Toscana da bere, tra ascensioni bagnate e tappe golose.
La partenza da Bologna si è caricata di sorrisi e complicità. Foto e video, una incursione della Signora in dolce con due croissant di buon auspicio, il saluto di Elisa Bellocchi e Roberto Zalambani di Unarga e la simpatia di Antonella e Claudio di Fiab Bologna, che ci hanno accompagnato tra le strade cittadine finché non abbiamo preso il fondovalle del Savena.
Con Andrea Guolo siamo partiti di buon passo (credo di poterlo dire) e senza pedalata assistita per i primi 35 km, perché in realtà ci aspettavano le salite appenniniche. Verso Monghidoro la pioggia ci ha costretti a un abbigliamento più “consono” e mentre salivamo verso il passo della Raticosa il freddo ha iniziato a farsi sentire.
La destinazione del primo giorno era il Mugello, dove ci ha supportati l’Unione Montana dei comuni locali. Il territorio ci ha accolto con una schiarita misericordiosa. Passando per Pietramala abbiamo saltato una cantina di recente fondazione – non la conoscevamo, ma ci riserviamo di ripassare – raggiungendo direttamente il caseificio da Pagliana in località Paliana di Firenzuola (FI). I gestori raccontano una storia di passione e dedizione, valorizzando il latte ovino e caprino di alta qualità e biologico con la produzione di formaggi (da provare l’erborinato di pecora e l’affinato con le vinacce della cantina Frascole) e parallelamente propongono in vendita carni. È una realtà incantevole che merita una visita.
Tappa successiva alla trattoria da Bibo in località Traversa, dove Federica e Alessandro sono perfetti padroni di casa, tra pinot nero del territorio e pinot noir nella forma di champagne. Bibo è una sosta che val bene una mezza giornata, tra bistecca e calici, ma anche con l’ampia proposta di tè che Federica cura con grande passione.
La discesa verso il basso Mugello ci ha portati tra colline e prati verso Podere Fortuna, dove la proprietà americana ha avviato una filosofia agricola orientata a valorizzare un piglio internazionale tra chardonnay e pinot nero, in attesa di partire con l’hospitality al castello di Cafaggiolo.
Raggiunta (con non poche difficoltà, esaurita la batteria dell’e-bike) la cantina Frascole, abbiamo potuto assaggiare l’intrigante trebbiano (con fermentazione sulle bucce di 15 giorni), il pinot nero e il Chianti Rufina. Il borgo è affascinante e accogliente per chi cerca un luogo tranquillo e fresco anche in estate.
Ultima tappa, dopo una salita ancora più impegnativa, a Borgo Macereto, sempre nel comune di Dicomano, dove siamo arrivati con il buio per rimanere la notte. Ilaria Chimenti, responsabile ospitalità e vendite, ci ha accolti con torte salate fatte in casa e i vini della piccola cantina, che lavora con un ettaro di bianchi internazionali vinificati in blend, un pinot nero speziato e curioso che ricorda i cugini neozelandesi, un Chianti Rufina posato e solido. E sarà proprio il cuore del Chianti la prossima metà dove ci attende l’accoglienza delle cantine associate a MTV – Movimento Turismo del Vino Toscana.