Tra le colline del Prosecco, una nuova esposizione artistica con le opere dell’artista bellunese Beppino Lorenzet
Col Vetoraz è un passaggio immancabile per chi visita le colline del Prosecco superiore di Valdobbiadene e Conegliano, perché la posizione di questa cantina è davvero unica, con vista dall’alto sulla sottozona di Cartizze. E la qualità espressa dall’azienda fondata dalla famiglia Miotto – che qui vive dal lontano 1838 – e avviata nel 1993 da Francesco Miotto con l’agronomo Paolo De Bortoli e l’enologo Loris Dall’Acqua, è ai vertici della denominazione.
La cantina è sempre aperta al pubblico, ottimamente organizzata per i tasting e per la vendita ed è anche molto attiva in ambito artistico. Lo dimostra l’ultima iniziativa appena avviata e che proseguirà fino a luglio. All’interno della Sala Accoglienza, sono infatti esposte le installazioni di scultura dell’artista bellunese Beppino Lorenzet. Si tratta dell’ulteriore capitolo del progetto Terra d’Arte, arrivato al quarto anno di vita.
I soggetti di Lorenzet sono generalmente figure umane, maschili e femminili, spesso unite a dettagli che rimandano a ricordi dell’infanzia contadina, come funi consunte, vecchi chiodi, muri scrostati, crepe rabberciate, angoli strappati dal vento. Luci e ombre completano le opere di Lorenzet, che prendono vita assumendo, a seconda del soggetto, linee morbide o severe, tratti sobri o caricati di particolari.
Tre le creazioni che si possono ammirare da Col Vetoraz, tutte a soggetto femminile; Anna figura intera in legno di cirmolo cm. 140, Cristina, busto di donna in legno di noce cm 120, dipinto esternamente come fosse ferro e infine Laura, figura intera distesa cm 220 in legno di tiglio. Tutte le opere sono state realizzate con modelle.
Lorenzet è un autodidatta, con trascorsi di atleta (marcia in montagna) ed alpino. La sua carriera ha inizio nel 1980. Frequesta svariati corsi di scultura, perfezionandosi nella tecnica di lavorazione e intaglio del legno. Nel corso degli anni viene a contatto con numerose realtà artistiche e culturali anche internazionali, che gli permettono di arricchire la sua forma espressiva. Recentemente si è concentrato sulla tecnica di alto e basso rilievo, dando vita a opere anche di grandi dimensioni lavorando il legno di olmo, cirmolo, noce o tiglio. Negli anni ha partecipato a numerose personali e collettive in Italia e in giro per il mondo in diversi paesi come Brasile, Stati Uniti, Svezia, Finlandia, Germania e Giappone.