A Bolgheri, nel rifugio faunistico di Tenuta San Guido

Riapre al pubblico l’area naturalistica del Padule, istituita nel 1959 da Mario Incisa della Rocchetta, il “padre” del Sassicaia

di redazione

Val la pena di visitare Bolgheri, in questo periodo autunnale, anche perché c’è una novità legata a Tenuta San Guido. Riapre al pubblico, infatti, il Rifugio faunistico Padule di Bolgheri, primo rifugio faunistico privato d’Italia, frutto della volontà di Mario Incisa della Rocchetta, il “padre” del Sassicaia (con Giacomo Tachis, che fu l’enologo da lui scelto per realizzare il supertuscan celebre nel mondo), che lo istituì nell’ormai lontano 1959.

Dopo anni di attività di monitoraggio scientifico e conservazione ambientale, il Rifugio torna ad accogliere visitatori con un programma di esperienze guidate pensato per creare consapevolezza e far comprendere, attraverso l’osservazione diretta, l’importanza della biodiversità e della conservazione degli ecosistemi.

Le visite del Rifugio sono possibili da novembre ad aprile, nel periodo in cui le zone umide raggiungono la loro massima vitalità e ospitano numerose specie svernanti. L’accesso è riservato a piccoli gruppi di massimo 15 persone, sempre accompagnati da guide ambientali qualificate, per garantire un’esperienza rispettosa, non impattante e in piena armonia con la natura.

Le visite sono aperte a privati e famiglie una domenica al mese, a birdwatcher e fotografi naturalisti due venerdì al mese, a tour operator e gruppi organizzati in base a disponibilità. Gli itinerari, personalizzati, permettono di esplorare la complessità degli habitat e la storia del luogo. Un’attenzione particolare è rivolta alle scuole primarie del territorio (classi quarte e quinte), coinvolte in un programma educativo innovativo che alterna attività in aula e laboratori all’aperto, in cui il gioco diventa strumento di conoscenza e di contatto con la natura.

Tutte le esperienze sono su prenotazione, senza numero minimo di partecipanti, e concepite per offrire un’esperienza autentica e coerente con la filosofia di Tenuta San Guido: conoscere per custodire.

Il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri nacque come progetto pionieristico di tutela ambientale grazie alla visione di Mario Incisa della Rocchetta, che nel 1959 decise di destinare parte della proprietà a un’area protetta. L’iniziativa fu successivamente formalizzata dal WWF Italia, di cui lo stesso Incisa fu tra i fondatori e di cui divenne Presidente onorario.

Da allora, la filosofia ambientale di Tenuta San Guido è rimasta immutata, considerando l’agricoltura e la conservazione della natura come parti di un unico sistema. “In principio fu Bolgheri, poi venne il WWF Italia”: una frase di Fulco Pratesi, co-fondatore del WWF Italia, che sintetizza lo spirito originario di questa visione, oggi più attuale che mai.

Il Rifugio, ancora oggi affiliato al WWF e parte integrante della Tenuta San Guido, si sviluppa lungo la costa tra Donoratico e Cecina e confina verso l’interno con il famoso Viale dei Cipressi di San Guido. Al suo interno è presente una straordinaria varietà di ambienti: 80 ettari di palude stagionale d’acqua dolce, alimentata esclusivamente dalle piogge autunnali e invernali, e oltre 440 ettari tra boschi planiziali, praterie umide, pinete, dune, aree coltivate e pascoli naturali.

La complessità degli habitat — riconosciuti dalla direttiva europea Natura 2000 come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) e dalla Convenzione di Ramsar (dal 19 dicembre 1977) come Zona Umida di Importanza Internazionale — rende il Padule un’area di straordinaria biodiversità che ospita oltre 250 specie di uccelli, tra cui la spatola, l’airone rosso, la moretta tabaccata, il tarabuso e il falco di palude. Vi trovano rifugio anche la testuggine palustre europea, la testuggine di Hermann, il tritone crestato, la martora, l’istrice e, più recentemente, il lupo.

“Il Rifugio rappresenta la radice più profonda del legame tra Tenuta San Guido e la natura che la circonda,” afferma Priscilla Incisa della Rocchetta, Relazioni Esterne a Tenuta San Guido. “Nasce dallo stesso principio che guida il nostro lavoro in vigna: osservazione, rispetto ed equilibrio. La biodiversità è la base viva dell’identità del nostro territorio e della sua capacità di rigenerarsi.”.